Ieri mattina abbiamo depositato alla Procura della Repubblica di Ravenna e alla Procura della Corte dei Conti – Sezione Regionale dell’Emilia-Romagna, ognuna per la propria competenza, un esposto circa il versamento dei contributi, sia previdenziali sia pertinenti a quota Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.), che il Comune di Ravenna ha versato per il Sindaco Michele de Pascale.
Si tratta di una situazione similare a quella che ha coinvolto l’ex assessore allo sport di Ravenna Josefa Idem, e che a suo tempo portò all’avvio di una indagine da parte della Procura della Repubblica di Ravenna, sfociata in una archiviazione solo a causa della prescrizione.
Indagine che vide anche il Comune di Ravenna costituirsi parte civile, convinto dei danni patiti dal comportamento del suo ex assessore.
E proprio per questa similitudine, abbiamo posto all’attenzione delle due suddette Procure fatti e documentazione che attestano l’aumento dei versamenti da parte del Comune di Ravenna in favore del Sindaco de Pascale, a partire dal 1 Ottobre 2019.
E’ importante infatti evidenziare che contributi previdenziali e TFR vengono rifondati dal Comune di Ravenna alle aziende datoriali degli amministratori pubblici quali ad esempio Sindaco ed Assessori.
Ripercorrendo la storia, si sa che dal giorno successivo al suo insediamento, il Sindaco de Pascale è andato in aspettativa in quanto amministratore pubblico, da quello che era allora il suo datore di lavoro: il partito democratico della Provincia di Ravenna. Ne è rimasto dipendente fino al 30 Settembre 2019.
Ebbene, il giorno immediatamente successivo, ovvero il 1 Ottobre 2019, Michele de Pascale viene assunto con la qualifica di quadro, dalla Ser.Coop, cooperativa che eroga servizi contabili e finanziari agli enti del Partito Democratico.
Il giorno stesso dell’assunzione, de Pascale viene messo in aspettativa per le medesime motivazioni relative alla sua carica di amministratore pubblico.
Un’assunzione che suona a dir poco strana dato che il Sindaco non ha alcuna esperienza e nemmeno competenza dei servizi contabili erogati dal suo datore di lavoro.
A dire il vero, il curriculum vitae di de Pascale riporta una sola esperienza lavorativa privata di circa 1 anno come impiegato commerciale. Per il resto, solo esperienze politiche.
Non solo ma la Ser.coop, come dimostrano i dati di bilancio relativi ai due anni precedenti all’assunzione, non poteva certo permettersi un altro dipendente, visto che l’utile era di poco più di 6.000 Euro nel 2017 e di circa 10.000 nel 2018.
L’equilibrio di bilancio di Ser.Coop è talmente fragile da non consentire l’assunzione di un quadro con il costo che questo comporta.
De Pascale quindi non svolge neppure un minuto di lavoro alle dipendenze del nuovo datore e nonostante ciò aumenta la sua retribuzione lorda e conseguentemente i contributi previdenziali così come la quota di TFR a carico del Comune di Ravenna.
Ma c’è di più: il Sindaco De Pascale, infatti, viene assunto nei termini sopra indicati, nell’imminenza dell’estinzione di SERCOOP Soc. Coop., la quale si è fusa “per incorporazione” in FEDERCOOP Romagna Soc. Coop. in forza di un progetto (depositato in data 9 settembre 2019) che prevede per l’appunto l’incorporazione della prima nella seconda compagine per il giorno 31 dicembre 2019
Pare strano che una Coop assuma addirittura un quadro, appena 13 giorni prima di essere assorbita da Federcoop, per poi metterlo subito in aspettativa.
La stessa Federcoop Romagna di cui è Vice Presidente del CDA il consigliere comunale del PD Ravenna Rudy Gatta.
Va detto che anche in Federcoop Romagna de Pascale non ha svolto un solo minuto di lavoro andando in aspettativa già il 1 gennaio 2020.
Nonostante questo, de Pascale anche in questo caso, si vede aumentare le ore settimanali di lavoro dal suo nuovo datore, Federcoop Romagna appunto,con ulteriore aggravio dei costi per contributi previdenziali e quota TFR, a carico del Comune di Ravenna, ovvero dei ravennati.
Una questione intricata, i cui passaggi meritano, quanto meno una verifica da parte delle Autorità preposte.