In data 21 agosto 2020 alle ore 14.59, il Vice Sindaco Eugenio Fusignani rispondeva alla mail inviata la mattina stessa dal dipendente comunale in servizio al centralino ed indirizzata alla lista globale utenti Zimbra (lista che include tutte le mail del Comune di Ravenna) scambiando incredibilmente lo stesso per un solerte cittadino, in merito ad una cassa acustica dell’impianto di filodiffusione, ubicata in via Cavour nei pressi del civico 71 affermando “… quell’impianto è di proprietà privata, dal momento che un noto imprenditore del centro storico ha rilevato il medesimo dalla già “Valerio Maioli impianti”. Pertanto, qualsiasi altro intervento che dovesse rendersi necessario dovrà essere debitamente assegnato alle responsabilità del privato che lo ha acquisito”;
considerato che
il Vice Sindaco Eugenio Fusignani, nonostante le decisioni relative alla verifica dello stato dell’impianto di filodiffusione spettino al Comandante della Polizia Locale, impartisce per iscritto precise disposizioni alla Vice comandante, esercitando quelle che a nostro avviso possono essere definite solo come indebite pressioni;
nella mail del 26 agosto 2020 indirizzata al Vice Comandante della Polizia Locale – in quel momento facente funzioni del Comandante Giacomini – e per conoscenza al Comandante della Polizia Locale, il Vice Sindaco Eugenio Fusignani ordinava testualmente: “come da colloqui telefonici, in relazione ai fatti accaduti inerenti l’impianto di filodiffusione privato non funzionante presente in alcune piazze e vie del centro cittadino, ritengo indispensabile, al di là delle verifiche sulle eventuali responsabilità pregresse, inoltrare opportuna diffida alla proprietà per la corretta rimozione entro un tempo stabilito. In attesa di riscontro porgo cordiali saluti. Eugenio Fusignani.”;
visto che
Il Vice Sindaco Eugenio Fusignani ha intrapreso un’iniziativa di impulso nei confronti del Comando di Polizia Locale, che riteniamo improvvida e che sconfina in un’illecita interferenza della politica sulle attività della dirigenza pubblica;
nel caso di specie, tale dirigenza è investita anche di particolari qualifiche di polizia giudiziaria e di sicurezza, precluse ai rappresentanti politici;
il Comandante della Polizia Locale dipende funzionalmente, si badi bene non gerarchicamente, dal Sindaco (L. 65/86), il quale ha il potere di dare impulso ed indirizzo politico ai Dirigenti esclusivamente sulle scelte strategiche e gli obiettivi perseguiti dall’Amministrazione. Il Sindaco e men me che meno il Vice Sindaco, mai potranno entrare nel merito dei singoli atti amministrativi o, ancor meno, in quelli di carattere penale. Così come non è consentito loro di disporre sugli interventi operativi della polizia locale, soprattutto se si tratta di attività vincolate da leggi e regolamenti;
l’interferenza del Vice Sindaco sulla specifica attività operativa della polizia locale, che vede lo stesso inviare una mail al Comandante con la quale tenta di impartire ordini in merito ad un’indagine che, potenzialmente, può sconfinare in campo penale, e ancora, sollecitare provvedimenti sanzionatori, va oltre le competenze a lui assegnate dalle leggi e dai regolamenti e sconfina in un comportamento scorretto sotto il profilo politico nonché illegittimo sotto quello amministrativo;
ritenuto che
la normativa vigente non assegna al politico e quindi al Vice Sindaco Eugenio Fusignani, la facoltà di utilizzare la polizia locale come i “bravi di don Rodrigo” impartendo ordini per punire un qualsivoglia soggetto;
il comportamento del Vice Sindaco Eugenio Fusignani costituisce un comportamento gravissimo che non può non avere conseguenze;
interroga il Sindaco per sapere:
se intenda revocare la delega alla Sicurezza assegnata al Vice Sindaco Eugenio Fusignani, in virtù del gravissimo comportamento tenuto dallo stesso nell’impartire ordini e nel perpetrare indebite pressioni per iscritto sui vertici della Polizia Locale.