Premesso che:
con il D.Lgs 14 marzo 2011 n. 23 l’Imposta di Soggiorno viene normata e regolamentata nel suo utilizzo, tuttavia a questo Decreto Legislativo, a tutt’oggi, manca completamente il relativo Decreto attuativo, annullando di fatto la propria valenza.
Considerato che:
pur senza linee attuative, il D.Lgs 14 marzo 2011 n. 23, sull’Imposta di Soggiorno, riferisce che “Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.
Ma che:
le amministrazioni comunali, invece, spesso destinano l’Imposta di Soggiorno a spese correnti, faticano a dichiarare con precisione la reale, completa e puntuale destinazione del gettito complessivo e sovente non si preoccupano di condividere le proprie scelte non gli stakeholder e le Associazioni di Categoria.
Tenuto conto altresì che:
a causa della pandemia mondiale causata dal virus Covid 19, il comparto ricettivo e alberghiero è stato violentemente colpito al cuore della propria economia, nonostante non sia stato un settore obbligato a chiusure imposte da dpcm, e pertanto nemmeno ristorato a dovere.
SI CHIEDE AL SINDACO ED ALLA GIUNTA
- Di prevedere che per l’Imposta di Soggiorno venga emessa ogni anno una delibera dedicata in cui venga preventivamente programmata da destinazione precisa e puntuale di tutta la somma a disposizione e che pertanto si passi attraverso la Commissione Consiliare dedicata per le valutazioni tecniche con esperti ed Associazioni di categoria ed il Consiglio Comunale per la relativa valutazione definitiva e votazione.
- Di prevedere, per l’anno 2021, a titolo di “ristoro”, o l’annullamento e la sospensione dell’Imposta di Soggiorno o, in caso di prosecuzione all’incasso, di ritornare una percentuale di essa al comparto ricettivo sotto forma di contributo a fondo perduto.