Arpae Ravenna boccia per la seconda volta il sindaco uscente de Pascale, dopo aver respinto la prima volta il progetto del nuovo polo dell’infanzia 0-6 anni di via Vicoli.
All’epoca, come avemmo modo di rendere noto, Arpae stroncó il progetto presentato dal Comune opponendo obiezioni riguardo l’inquinamento acustico, ambientale ed elettromagnetico.
Ora, la nuova bocciatura, dopo le controdeduzioni inviate dall’amministrazione, di Arpae la quale contesta la zonizzazione acustica in quanto non rispondenti a prevista dalle norme ambientali per un insediamento scolastico.
E anche questa contestazione di Arpae é stata tenuta ben nascosta dal sindaco uscente de Pascale e dai suoi uffici. Esattamente come la prima.
Eppure de Pascale dovrebbe sapere quali sono le preoccupazioni dei ravennati residenti nell’area tra via Vicoli e via Saragat, dove vuole far costruire il Polo dell’infanzia.
Così come dovrebbe avere a cuore il benessere dei piccoli frequentatori del nuovo polo scolastico ed il rispetto delle normative vigenti per la sua realizzazione.
Certo è che se La Pigna non avesse reso pubblico l’11 novembre 2020 questo parere, de Pascale avrebbe tirato dritto nella realizzazione del polo dell’infanzia in un sito non idoneo così come lo ha definito Arpae Ravenna.
Già in passato abbiamo invitato il sindaco uscente de Pascale ad incaricare subito gli uffici dell’edilizia scolastica per l’individuazione di un’altra area idonea e rispondente alle normative nazionali e regionali in materia di inquinamento.
Ma ostinatamente de Pascale ha imboccato la irta strada dell’insistenza con Arpae che ha portato all’ennesimo risultato negativo e ad un ingente perdita di tempo per la realizzazione della nuova scuola.
Eppure lo stesso sindaco, nei giorni immediatamente successivi alla nostra richiesta di novembre, aveva promesso che avrebbe fatto individuare un’area alternativa. Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Ora, Arpae Ravenna, nella sua comunicazione indirizzata al Dirigente del Servizio Edilizia Pubblica Ing. Leonelli e al Servizio Tutela Ambiente Dott. Ravaioli, stronca definitivamente la possibilità di rilasciare un parere positivo per la realizzazione della scuola in via Vicoli.
Arpae precisa anche al Comune di Ravenna che il compito dell’Agenzia é “verificare la compatibilità ambientale delle scelte della pubblica amministrazione” e non certo “la pianificazione e lo sviluppo urbanistico che non sono di competenza dell’Agenzia “, elemento questo evidenziato dagli uffici comunali per supportare la richiesta di revisione del parere negativo precedentemente espresso da Arpae stessa.
Non solo. Nella sua missiva Arpae ricorda al Comune che l’impossibilità di realizzare il plesso scolastico nell’area di via Vicoli – Via Saragat è legata principalmente all’inquinamento acustico derivante dal traffico notevole adiacente la circonvallazione mediana e nella vicina strada statale 16. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, rammenta che l’area di via Vicoli presenta una zona acustica i cui limiti di impatto sono uguali o superiori ai 65 Decibel A nel periodo diurno e di 55 Decibel A nel periodo notturno, numericamente uguali, in termini di zonizzazione acustica a quelli classe IV, Mentre per poter realizzare una scuola, occorre rispettare i limiti della classe I, sia all’interno dell’edificio sia nell’area esterna dove giocano i bambini ( limiti di 50 Decibel A nel periodo diurno e 40 Decibel A nel periodo notturno ) oltre a trovarsi su aree già classificate come “scuole esistente “o come “scuola di progetto”.
Infine, la nota che suona come una beffa a carico di de Pascale: Arpae gli ricorda, infatti, che la classificazione acustica del Comune di Ravenna approvata con delibera nel 2015 e modificata nel 2019 dal Consiglio comunale individua al foglio 13 “A circa 900 metri da via Vicoli – via Saragat, in via Talamone una “scuola di progetto” inserita all’interno di uno spazio verde di quartiere. Tale collocazione risulta in linea con quanto previsto dalla classificazione acustica e contempera l’esigenza di prossimità al requisito cogente per le scuole”
Insomma, per Arpae la soluzione per la realizzazione del Polo scolastico era quella indicata inizialmente, ovvero l’area di via Talamone che però de Pascale aveva deciso di scartare.
A questo punto, ci si trova in una situazione di stallo, le cui responsabilità sono in capo a scellerate scelte meramente politiche e non di opportunità adottate dall’amministrazione de Pascale.
Situazione che deve essere risolta al più presto e che soffre già di gravi ritardi per la realizzazione della nuova scuola.
Rinnoviamo, allora, l’invito a de Pascale ad individuare senza ulteriori indugi, un’area alternativa o a rivalutare l’area di via Talamone.