Premesso che
in data 30 settembre 2020 un quotidiano locale riporta la denuncia, dedicandovi un’intera pagina, di esponenti di società di nuoto ravennati che lamentano le condizioni di forte disagio a carico di atleti, ragazzi, bambini e fruitori della piscina comunale;
considerato che
il Comune di Ravenna ha avuto ben 6 mesi di tempo per confrontarsi col gestore della piscina e adottare le misure necessarie a garantire un utilizzo in sicurezza della piscina comunale, sollecitato anche dalle stesse società natatorie con una missiva inviata al Comune lo scorso giugno 2020;
la ripresa dell’attività natatoria è avvenuta, di fatto, in condizioni inaccettabili a causa dell’assenza del dispositivo di riciclo dell’area, dell’impossibilità di utilizzare gli asciugacapelli poiché non debitamente distanziati, dell’impossibilità di fruire degli spogliatoi con conseguente obbligo di utilizzare le gradinate per cambiarsi, dell’impossibilità dell’utilizzo delle docce, etc.;
i nuotatori sono cosi costretti a tornare a casa con i capelli bagnati e con il conseguente rischio di contrarre malattie respiratorie che possono portare poi all’assenza da scuola;
la ripresa dell’attività natatoria, come richiesto dai protocolli anti Covid 19, deve avvenire con l’obbligo di mettere a disposizione un istruttore ogni 7 atleti anziché 12 come avveniva in epoca ante Covid;
tale obbligo comporta maggiori costi per le società sportive le quali, in assenza di agevolazioni da parte del Comune, vedono aggravarsi ulteriormente i fragili equilibri finanziari delle stesse, con il rischio che si renda necessario un aumento delle tariffe a carico di nuotatori e famiglie;
ritenuto che
occorra dare immediata soluzione ai problemi presenti all’interno della piscina comunale ed eliminare il disagio che oggi vivono atleti e fruitori della piscina comunale;
occorra intervenire con risorse comunali da riversare al soggetto gestore della piscina comunale e da utilizzare esclusivamente per l’abbattimento dei costi di utilizzo delle corsie sostenuti dalle società natatorie;
interroga il Sindaco e la Giunta per sapere:
quali siano i motivi che hanno generato la situazione di disagio che imperversa attualmente nella piscina comunale e se per essa siano già state riscontrate, responsabilità del soggetto gestore;
per rendere noti il dettaglio e la tempistica degli interventi individuati, al fine di eliminare tutti i problemi citati e consentire ai nuotatori l’utilizzo dell’impianto natatorio comunale in condizioni di sicurezza; se intenda stanziare, indicando la relativa tempistica, un contributo aggiuntivo da corrispondere al gestore della piscina comunale finalizzato esclusivamente alla riduzione di almeno il 70% del costo delle corsie per le società natatorie.