Ieri, lunedì 15 marzo, l’AUSL Romagna ha emesso la seguente comunicazione stampa: “A seguito della temporanea sospensione del vaccino Astrazeneca in via precauzionale e temporanea da parte dell’Agenzia Nazionale del Farmaco , su tutto il territorio nazionale, Ausl Romagna invita tutti i cittadini over 75 e quelli appartenenti alle categorie professionali, che erano prenotati per la giornata di domani a non presentarsi al punto vaccinale. L’Azienda sta provvedendo ad informare i cittadini prenotati anche attraverso Sms”.
Le cose non sono andate esattamente così, come ha scritto a Lista per Ravenna la figlia di una signora ultra 75enne: “Scrivo per conto di mio padre 82enne che vuole segnalare quanto accaduto a mia madre invalida al 100% da spostare con la carrozzella, in relazione al vaccino antiCovid . La prenotazione è stata presa ieri tramite il CUP. La mamma è del 1942. L’appuntamento è stato dato per oggi 16 marzo alle ore 11:45. Il vaccino indicato è Astrazeneca . Avendo saputo che tale vaccino era stato ritirato, ho telefonato al numero verde della Ausl Romagna e mi è stato detto di presentarmi comunque e che in sostituzione le avrebbero fatto un altro vaccino. Non certa della risposta, mi sono recata al centro vaccini del pala de Andrè e mi sono rivolta ad un operatore sanitario il quale mi ha rassicurato di presentarmi comunque con la mamma perché in sostituzione le avrebbero fatto un altro vaccino. Oggi la mamma si è presentata con tutte le sue difficoltà, accompagnata da mio padre, ma le è stato detto che avevano vaccini fino all’anno 1941 e che l’avrebbero ricontattata”.
Si può immaginare lo sconcerto dei due anziani coniugi, non tanto per l’impossibilità di effettuare la vaccinazione nel giorno previsto, visto il sopravvenuto impedimento, quanto per non essere stati preavvisati di non presentarsi, avendo anche ricevuto, tramite interessamento della figlia, informazioni rassicuranti al contrario. Oltretutto, diversamente dal comunicato stampa, che non avevano letto, non tutti gli over 75enni sono stati assoggettati ad essere “ricontattati”, avendo constatato come quelli della classe 1941 che si erano ugualmente presentati sarebbero stati vaccinati con vaccino diverso dall’Astrazeneca. Quasi una lotteria.
Il minimo che gli anziani possono pretendere da questo guazzabuglio è di essere almeno rispettati. Può capitare che una prenotazione debba essere rinviata, purché tutti ne siano informati, non importa che abbiano solo un telefono fisso. Amaro è tuttavia constatare continuamente che, mentre si impongono divieti di ogni colore a non muoversi di casa specialmente se anziani e con patologie in corso, si fa di tutto per farli girare inutilmente, anche in carrozzina. Stando soltanto alla vaccinazione anticovid – anche questa raccomandata allo sfinimento – si è visto che, non funzionando di fatto salvo eccezioni miracolose, le prenotazioni on line o telefoniche, gli anziani si sono dovuti e si devono affollare tutti nelle farmacie, quasi senza eccezioni.