PREMESSO CHE:
Al giorno d’oggi i corsi di formazione sono obbligatori quasi per tutte le categorie professionali, figuriamoci per quelle figure il cui intervento è mirato a salvare una vita umana. Inutile dire che la competenza tecnica e teorica oltre all’efficienza fisica sono indispensabili.
DATO ATTO CHE:
Gli addetti al salvamento rientrano in quest’ultima categoria di operatori. A loro è richiesta una notevole prestanza fisica per intervenire in un salvamento in mare e/o piscina oltre a delle competenze teoriche e pratiche di primo soccorso per assistere malcapitati con principio di annegamento e/o infortuni avvenuti tra scogli o a bordo vasca. Di fatto per ottenere il brevetto è richiesto il superamento di diverse prove pratiche e teoriche.
ACCERTATO CHE:
una volta ottenuto il brevetto parrebbe non essere prevista la verifica annuale delle capacità psicofisiche e il conseguente superamento delle prove atletiche, senza dover svolgere un minimo ‘x’ di ore “certificate” di aggiornamento teorico/pratico in materia di pronto soccorso – primo intervento, in passato è capitato di notare la presenza di assistenti ai bagnanti in turno alle vasche in condizioni fisiche precarie e, pertanto, non in grado di svolgere prontamente un eventuale intervento di salvamento.
VALUTATO CHE:
Il Sindaco è il primo responsabile della tutela della salute della cittadinanza e pertanto è sua competenza adottare qualsiasi strumento atto alla salvaguardia della stessa, sottolineato come si sia impegnato a realizzare a Ravenna un nuovo impianto natatorio idoneo per lo svolgimento di competizioni anche a livello internazionale per le varie attività ad esso correlate (nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto e a questo punto sarebbe imperdonabile non dotare l’impianto anche di una piattaforma per i tuffi);
il Sindaco ha garantito la non interruzione delle varie attività durante i lavori necessari per la realizzazione dell’impianto di cui sopra;
l’attuale impianto G.Gambi necessita di urgenti lavori di ristrutturazione;
un Comune con l’estensione territoriale di Ravenna (seconda in Italia) ha necessità di avere un secondo impianto natatorio più facilmente accessibile dai cittadini che gravitano nell’area a nord del canale Candiano, oltre a non lasciare la cittadinanza scoperta quando uno dei due impianti risultasse temporaneamente operativo.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
– inserire nei capitolati di gestione delle piscine comunali (qualora fossero più di una) che gli addetti al salvamento tutti gli anni dimostrino di essere in grado di superare le prove atletiche previste per l’ottenimento del brevetto e che frequentino un minimo di ore per aggiornare le proprie competenze teorico-pratiche di pronto soccorso e primo intervento.
– inserire nei capitolati di gestione che gli addetti al salvamento in turno alle vasche si devono trovare sempre in condizioni psicofisiche idonee al servizio preposto sotto la propria diretta responsabilità e se visibile ed evidente anche dei colleghi in turno.