Premesso che
- Per far fronte all’emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus CoVid19 la Regione ha emesso in data 23/02/2020 un’ordinanza che prevedeva la “chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”
- E che una nota della Regione stessa il 29/02/2020 conferma l’arrivo di “un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulle misure anti-Coronavirus, che, fra le altre misure, conferma la sospensione delle attività di asili nido, scuole di ogni ordine e grado e Università in Emilia-Romagna e nelle regioni maggiormente colpite, Lombardia e Veneto”
Considerato che
- Le due misure in essere coinvolgono all’interno dei servizi educativi del nostro Comune lavoratrici e lavoratori in condizioni contrattuali spesso differenti, per esempio si va da dipendenti diretti del Comune a chi lavora per cooperative che si sono aggiudicate i bandi comunali;
- Nella settimana di chiusura nessun lavoratore ha potuto effettuare il proprio servizio, mentre nella settimana di sospensione delle attività ci troveremo certamente in una situazione ibrida (solo come esempio: gli educatori non potranno espletare il loro servizio mancando gli utenti, mentre chi si occupa delle attività di servizio ordinarie potrà recarsi al lavoro);
Preso atto che
- La situazione di emergenza sanitaria rischia di porre lavoratrici e lavoratori in condizioni differenti,
- Ogni lavoratrice e lavoratore ha diritto alle stesso trattamento in un caso, come questo, in cui l’assenza dal lavoro non è una loro scelta
- Ci saranno certamente lavoratrici e lavoratori che, per almeno due settimane, non saranno nelle condizioni di poter effettuare il loro lavoro normalmente
Chiede al Sindaco e alla Giunta
- Se ogni lavoratrice e lavoratore coinvolto in queste settimane di emergenza sanitaria, indipendentemente dal modo in cui è contrattualizzato, verrà trattato allo stesso identico modo, cioè ognuno sarà messo in condizione di percepire il proprio normale stipendio senza intaccare diritti quali permessi retribuiti e ferie (certamente non applicabili in questo caso, si spera)
- Se sono già previste misure che possano aiutare a risolvere questo problema (per esempio: fondi da Stato o Regione, cassa integrazione sanitaria,…)