Premesso che
- la scuola è un’istituzione preposta all’istruzione, e che l’autonomia scolastica è realizzata dal DPR 275/1999 come “garanzia del pluralismo culturale che si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguata ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti (…)” e per questo va rispettata;
- la pandemia da Covid-19 ha posto in situazione di emergenza e di stress tutto il sistema sanitario pubblico a livello nazionale, tanto che il Governo ha ritenuto necessario prendere decisioni che hanno avuto un forte impatto sulla vita collettiva;
- le decisioni prese hanno coinvolto in modo rilevante la scuola, con conseguenze socio -educative e psicologiche importanti sugli studenti di ogni ordine e grado, sul personale docente e non;
- la DAD ha fatto emergere nuove e latenti debolezze, vulnerabilità e disuguaglianze del sistema scolastico;
- il numero elevato di studenti per classe e spazi non sempre adeguati alle necessità sono un ulteriore fattore di rischio in un contesto pandemico;
Considerato che
- la DAD e DDI, per quanto siano state utili nella fase iniziale della pandemia, risultano essere degli strumenti surrogati rispetto alla didattica in presenza;
- il percorso di apprendimento degli studenti è risultato più frammentario e lacunoso e che la DAD ha indebolito l’Offerta Formativa;
- nonostante gli sforzi dei docenti e delle famiglie, le condizioni di sofferenza, di disagio e di disparità continuano a protrarsi;
- la pandemia ha determinato l’impoverimento delle dinamiche relazionali e sociali in tutte le fasce d’età ed ha accentuato il problema della dispersione scolastica;
- i fondi stanziati dal c.d. Decreto sostegni (Art. 31 del D.L. 22 marzo 2021, n. 41) e quelli stanziati con il D.L. 25 maggio 2021, n. 73, convertito con modificazioni dalla L. 23 luglio 2021, n. 106 (c.d. “Decreto sostegni-bis”) per la gestione dell’emergenza sanitaria, messi a disposizione delle scuole, sono stati utilizzati per attuare “tutte le misure di intervento necessarie a garantire la sicurezza negli ambienti scolastici, tramite la dotazione di materiale e strumenti di sicurezza, il potenziamento delle attività di inclusione degli alunni con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali”. In particolare, l’art. 58, comma 4, del D.L. 73/2021, ha stanziato 350 milioni di euro, destinati all’acquisto di beni e servizi, per le finalità di cui al comma 4-bis del medesimo articolo, con l’obiettivo di contenere il rischio epidemiologico in relazione all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, nel rispetto delle disposizioni previste nel Protocollo d’Intesa adottato dallo scrivente Ministero il giorno 14 agosto u.s. e diffuso alle istituzioni scolastiche tramite nota prot. n. 900/2021. Le risorse in esame, ai sensi dell’art. 2 del D.I. 265/2021, sono state ripartite fra le istituzioni scolastiche statali, sulla base dei criteri e dei parametri vigenti (cfr. decreto ministeriale n. 834 del 15 ottobre 2015) per la ripartizione del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Ogni singola istituzione scolastica ha utilizzato tali risorse, nell’ambito della propria autonomia, in funzione delle proprie concrete esigenze e nel rispetto delle finalità di utilizzo definite dalla norma;
Visto che
- le più recenti ondate epidemiche hanno colpito prevalentemente la popolazione scolastica, nonostante l’applicazione delle normative di distanziamento, di sanificazione degli ambienti e di protezione individuale;
- la didattica in presenza è l’obiettivo principale del Governo, anche all’interno dell’emergenza pandemica;
Rilevato che
- va fatto ogni sforzo per mantenere la didattica in presenza e tale condizione è veicolata da strategie di medio e lungo termine atte a definire le condizioni di un ambiente scolastico salubre
Impegna il Sindaco e la Giunta
- a farsi parte attiva in un intervento straordinario sulle scuole finalizzato a rendere più sicuri gli ambienti scolastici e di trasporto pubblico locale in termini di salubrità dell’aria per garantire la didattica in presenza, verificando anche la possibilita’ di installare opportuni sistemi di sanificazione atti al ricambio dell’aria laddove i sistemi fossero vetusti o assenti, previo riscontro costo-beneficio;
- a verificare se sia possibile attingere ai fondi del PNRR (M4: Istruzione e Ricerca) per colmare le carenze strutturali, qualitative e quantitative, dell’offerta di servizi di istruzione in tutto il ciclo formativo con progettualità mirate a destinare risorse per la sicurezza, la riqualificazione e l’ammodernamento dei luoghi del sapere, intesi anche come spazi destinati all’apprendimento, all’innovazione educativa, alla sperimentazione di nuovi linguaggi per la scuola che integrino l’approccio tecnico alla competenza del sapere pedagogico;
- farsi parte attiva nella discussione politica per riflettere e superare i criteri e i parametri per la formazione delle classi delle scuole di ogni ordine e grado contenuti nel D.P.R. 20 marzo 2009 n. 81, al fine di ridurre il numero di studenti per classe.
Stefania Beccari – Consigliera comunale gruppo “PD”
Marco Montanari – Consigliere comunale gruppo“PD”
Luca Cortesi – Consigliere comunale gruppo “Ravenna Coraggiosa”
Giancarlo Schiano – Capogruppo comunale gruppo “Movimento 5 Stelle”
Chiara Francesconi – Capogruppo comunale gruppo “PRI”
Daniele Perini – Capogruppo comunale gruppo “Lista de Pascale Sindaco”
Alberto Ferrero – Capogruppo comunale gruppo “Fratelli d’Italia”
Renato Esposito – Consigliere comunale gruppo “Fratelli d’Italia”
Angelo Di Pasquale – Consigliere comunale gruppo “Fratelli d’Italia”
Veronica Verlicchi – Capogruppo comunale gruppo “La Pigna, Città-Forese-Lidi”
Alvaro Ancisi – Capogruppo comunale gruppo “Lista per Ravenna-Polo Civico Popolare”