Premesso che
Ravenna e l’intero territorio comunale sono classificati da anni, dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del Ministero dell’Ambiente, come territorio a rischio alluvioni medio-alto;
considerato che
secondo l’ISPRA le zone a più alto rischio di alluvione sono la parte costiera, con i lidi ravennati esposti all’erosione della spiaggia, gli argini dei Fiumi Uniti, del Ronco, del Montone, del Lamone e del Reno;
preso atto che
il tragico crollo della diga di San Bartolo e il conseguente cedimento dell’argine del fiume Ronco che ha causato il dissesto di un tratto della Ravegnana, così come i frequenti episodi di ingressione marina nei nostri Lidi, sono esempi concreti della preoccupante situazione del territorio ravennate in termini di sicurezza idraulica;
I disastri e i danni causati dall’alluvione del Maggio 2023, e del Settembre 2024, indicano che il territorio ravennate è fortemente a rischio a causa della sua fragilità;
dato atto che
i dati dell’ISPRA, già preoccupanti, non tengono conto della situazione, delle golene, il proliferare della vegetazione, la fragilità degli argini, la presenza di tane di istrici e nutrie, impedisce all’acqua del fiume di scorrere liberamente;
ritenuto che
la massima sicurezza ambientale debba essere garantita ai cittadini ravennati e che necessariamente il Comune di Ravenna debba effettuare sia una mappatura sia un monitoraggio dettagliato circa la reale situazione di rischio alluvione sull’intero territorio comunale, affinché si possa definire un efficace piano di interventi, con indicazione di costi e priorità, finalizzato a eliminare i rischi più alti e probabili di alluvione e di dissesto idrogeologico, ricercando anche il supporto economico da parte anche della Regione Emilia Romagna, dello Stato e dell’Unione Europea;
impegna il Sindaco e la Giunta municipale
- a realizzare una mappatura ed un monitoraggio dettagliato circa la reale situazione di rischio alluvione e di dissesto idrogeologico sull’intero territorio comunale;
- a definire un piano di interventi, con indicazione di costi e priorità, finalizzato a eliminare i rischi più alti e probabili di alluvione e di dissesto idrogeologico ricercando anche il supporto economico da parte anche della Regione Emilia Romagna, dello Stato e dell’Unione Europea.