Il Consiglio Comunale di Ravenna
Premesso che
– sia necessario ipotizzare un nuovo progetto di E45 che colleghi direttamente Ravenna a Venezia, attraverso una rete integrata di collegamenti sinergici tra loro, in un territorio che è uno dei centri nevralgici della produzione industriale dell’Italia, per contribuire ad incrementare la vitalità e la produttività dei centri di Ravenna, di Ferrara e di Forlì.
– Ferrara si porrà tra poco al centro di uno snodo ove convergono le nuove strade della Transpolesana (Vicenza – Verona – nord Veneto), della nuova Cispadana (Carpi, nord Modenese, sud Mantovano) e autostrada Bologna -Venezia -Trieste.
Tale prospettiva impone la progettazione e la realizzazione di un tracciato veloce e di grande capacità che congiunga Ravenna a Ferrara, senza dimenticare il potenziamento della linea ferroviaria.
Evidenziato che
– le città di Ravenna e di Forlì con le relative province, hanno sviluppato nel tempo una diffusa complementarietà industriale, produttiva e logistica.
L’attuale arteria di comunicazione tra i due capoluoghi è rappresentata dalla strada statale 67, già da tempo saturata e morfologicamente inadeguata ad adempiere al compito di via di comunicazione snella e moderna tra Ravenna e Forlì, tanto da costituire, ad oggi, una vera e propria strozzatura nel disegno strategico dei trasporti per le merci e per le persone.
– Ravenna ha la necessità di implementare la rete stradale e ferroviaria verso Forlì.
In un panorama globalizzato è imperativo “fare sistema”, soprattutto per le città con dimensioni contenute come quelle della Romagna.
L’aumento del numero degli spostamenti quotidiani tra le due città per motivi lavorativi e non, enfatizza le limitazioni delle vie di comunicazioni attuali, creando una costante situazione di pericolo che ciclicamente si concretizza in incidenti stradali, talvolta con esiti tragici, senza contare il numero di ore/uomo andate perdute.
– Il porto commerciale di Ravenna senza efficienti sbocchi in tutte le direzioni e soprattutto verso nord, anche se oggetto di riqualificazione e rinnovamento, non potrà decollare così come previsto, a causa della mancanza di collegamenti viari e ferroviari atti a sostenere il traffico merci da e per lo stesso porto.
Dal canto suo Forlì gode di un nodo ferroviario primario, un aeroporto in fase di riavvio e un nodo autostradale importante. da qui l’evidente necessità di un collegamento veloce e comodo, tra queste due città ma soprattutto strategico per fare “sistema” tra gli HUB logistici.
– Analogamente al traffico merci, anche il movimento viaggiatori necessita di un nuovo impulso con la creazione, in parallelo, di un nuovo tracciato ferroviario che unisca finalmente le due città con una linea ferrata, in conformità peraltro al PRIT vigente, al fine di deviare il grande traffico festivo dall’hinterland direttamente su Lidi ravennati sud, senza imbottigliamenti sulla tangenziale di Ravenna.
– La vasta area del ravennate cosiddetto delle “Ville Unite”, con più di 12.000 abitanti, registra una progressiva decrescita soprattutto a causa della difficoltà dei collegamenti verso i servizi essenziali e questo determina il depauperamento progressivo del tessuto sociale ed economico, con un’emorragia continua della popolazione.
– L’attuale strada nota come Ravegnana non è più adeguata né ai volumi di traffico attuali, né a quelli previsti nell’immediato futuro con l’espansione del porto di Ravenna e con l’espansione dell’aeroporto di Forlì.
– Il progetto presentato dal Comune di Ravenna, teso alla riqualificazione di circa 20 km di strada Ravegnana, oltre ad avere un costo elevato di circa 220 milioni di euro, ha tempi di realizzazione molto lunghi e incompatibili con le necessità della popolazione. Pertanto, tale progetto non appare utile allo sviluppo del territorio circostante: anzi lo danneggerebbe assorbendo risorse e attraversando zone non suscettibili di sviluppo.
Dato atto che
il tracciato della “Ravegnana bis”, proposto dall’Ing Andrea Barbieri, può garantire una migliore fattibilità, economicità ed un miglior inquadramento strategico di quel territorio, rappresentando l’unico strumento possibile per rivitalizzarlo.
– La variante denominata “Ravegnana Bis” è la soluzione unitaria al problema pluridecennale di congiungere due città, Ravenna e Forlì, con costi e tempi molto ridotti, Essa rappresenta una risposta concreta ai bisogni dei territori che attraversa, a fronte di un limitato consumo del territorio.
– In sintesi, secondo il suddetto progetto, il tracciato partendo da Ravenna sfrutta in parte un primo tronco esistente di superstrada E45 per poi proseguire attraverso un percorso in aperta pianura libero da ostacoli e infine appoggiandosi su una provinciale esistente che dovrà essere semplicemente allargata, giungerà a Forlì in corrispondenza dello snodo autostradale della A14 e in infilata all’aeroporto, alla stazione FS e alla nuova circonvallazione di Forlì, con un costo stimato che oscilla fra i 40 e i 70 milioni di euro ben distante dai 220 milioni del progetto comunale.
Dettaglio tecnico:
- tratto 1– partendo da Ravenna in corrispondenza dell’intersezione tra tangenziale ed E45, si sfrutta il primo tratto 7 km della E45, da Ravenna verso Cesena, utilizzando poi lo svincolo della località Standiana per uscire ed iniziare con il nuovo tracciato, questa prima parte del percorso permette di tenere una velocità di 110 km/h ed è quindi percorribile in circa 3,8 minuti;
- tratto 2– la seconda parte del tracciato stradale di 14 km circa, va dallo svincolo della località Standiana e procede verso il suo punto di arrivo, lo svincolo autostradale di Forlì: nel caso di una strada dello stesso tipo della E45 il tempo di percorrenza minimo sarebbe di 6 minuti;
- tratto 3– la parte terminale del tracciato sfrutta alcuni tratti di strade provinciali esistenti, prevedendo quindi una semplice risagomatura e adattamento della sede stradale, necessaria alla nuova portata di traffico;
- tratto 4– per i tratti nuovi, il tracciato passa in zona agricole pianeggianti e quindi in semplice rilevato senza onerose opere d’arte, quali ponti su fiumi, viadotti, sottopassi etc., la cui realizzazione è al minimo dei costi al netto degli espropri.
– Per quanto riguarda gli oneri di esproprio, questi sono valutati di bassa incidenza in quanto le abitazioni rurali interessate sono in numero esiguo e presentano valori catastali ridotti. Mentre per quanto concerne i terreni agricoli attraversati, si parla di poche decine di ettari. Supponendo di pagare anche un valore superiore a quello di mercato, si è valutato un onere esiguo attorno a circa due milioni di euro.
Atteso che
– la statale “Adriatica” è di fatto una strada a prevalenza turistica ovvero di collegamento tra le varie zone balneari, che non presenta un intenso traffico commerciale, in quanto tale ruolo è svolto dalla E45 e dalla A14. Per tali ragioni, nei periodi di massima intensità, la tangenziale di Ravenna reppresenta una grossa strozzatura del traffico veicolare. Pertanto, al fine di rivitalizzare la riviera nella sua zona a sud di Ravenna, da Punta fino a Cervia, occorre favorire il deflusso del traffico con la realizzazione di una bretella che colleghi Ravegnana Bis- E45- e SS Adriatica.
– Dall’attuale configurazione stradale, si ha evidenza dei puntuali ingorghi del flusso di traffico di coloro che si recano ai Lidi ravennati in seguito all’unione dei due percorsi che arrivano da Bologna e da Forlì. Questi due flussi, infatti, si fondono nel percorrere la tangenziale di Ravenna e mettono puntualmente in crisi la capacità di quell’arteria stradale a cui si somma il traffico commerciale che proviene da Forlì e che si deve recare nelle zone litorali sud di Ravenna.
– La proposta operativa per la realizzazione di una bretella stradale che possa risolvere il problema dell’enorme traffico da Forlì e Bologna, da e per il Lidi ravennati, ha cercato di sfruttare parte di ciò che già esiste per ottenere un notevole snellimento del traffico nella tangenziale di Ravenna e per individuare un tragitto più economico anche dal punto di vista esecutivo. Esso consiste nel realizzare un percorso che prende il via dall’uscita della Standiana della E45, posta all’altezza dell’abitato di Osteria del parco giochi di Mirabilandia e percorre, per circa 1400 metri, l’attuale via Standiana per intersecare poi la provinciale 101 e proseguire infine in parallelo a quest’ultima, fino ad arrivare a congiungersi con la SS16 Adriatica immediatamente prima dell’inizio della variante di Fosso Ghiaia.
– L’eventuale trasformazione della Cispadana in forma autostradale, con la realizzazione della “Ferrara mare” in autostrada a pagamento, di fatto farebbe perdere la sua valenza di servizio al territorio, con un riversamento di una parte significativa del traffico locale sulla rete esistente congestionandola pesantemente. Il progetto, già esistente dal 2004, della strada extraurbana cat. C1 da Reggiolo a Ferrara, abbinato al potenziamento già in atto della tratta ferroviaria Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco, per tutti i motivi strategici, economici e ambientali più volte evidenziati, risulta più che ottimale e non di meno più compatibile con le scelte dell’Emilia-Romagna e le direttive dell’Unione Europea, che vogliono implementare il trasporto ferroviario e ridurre drasticamente il trasporto di merci su gomma rendendo quindi l’autostrada una scelta arretrata e fuori mercato prima ancora di essere realizzata
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
1. a valutare, in concerto con le amministrazioni comunali di Forlì e Ferrara, le soluzioni qui riassuntivamente proposte, quale valida alternativa realizzabile con un minor impatto sia economico che ambientale rispetto a quelle proposte dall’amministrazione comunale di Ravenna e con l’obiettivo di un’effettiva integrazione dei centri economici, in un quadro strategico di sviluppo della viabilità generale dell’Emilia Romagna, a sostegno delle esigenze di avanzamento concorrenziale di queste città per rinnovare le arterie di comunicazione dell’area Est della nostra Regione, ritenendo altresì più utile e rispondente alle esigenze del territorio realizzare i tratti mancanti della strada Cispadana extraurbana riprendendo il progetto del 2004, peraltro già approvato dalla stessa Regione, più compatibile anche in termini di sostenibilità economica e ambientale;
2. a proporre la seguente soluzione alla Regione Emilia-Romagna.