13 Giugno 2022

Interrogazione “UNA STRADA E/O UNA PIAZZA PER IL CARDINAL TONINI”

Daniele Perini
Massimo Cameliani
Idio Baldrati
Marco Montanari

Premesso che

il Cardinale Ersilio Tonini, venuto a mancare a 99 anni nel luglio 2013 presso l’Opera Santa Teresa, ha lasciato a Ravenna – dove era amatissimo – un vuoto incolmabile, dato lo strettissimo rapporto che nel tempo si era venuto a creare tra il porporato e la nostra città, sin da quando, nel dicembre 1975, Paolo VI lo aveva chiamato a reggere l’antica Archidiocesi di Ravenna e la diocesi di Cervia;

considerato che

nella città romagnola Tonini, che aveva preso alloggio presso l’Istituto Piccola Famiglia di Santa Teresa del Bambin Gesù, che assiste persone disabili e con disagi e ospita pure anziani sacerdoti, ha legato il proprio nome a moltissime iniziative, tra cui la riapertura del seminario nel 1978, la creazione nel 1984 del Centro Ravennate di Solidarietà, luogo di accoglienza per tossico dipendenti, che fa parte della federazione delle Comunità terapeutiche del CEIS di Don Picchi, senza dimenticare nel 195 il rilancio del settimanale diocesano “Risveglio 2000” e la nascita di “Ravegnana radio”;

ricordato che

nel maggio 1986 Tonini ha guidato la visita pastorale di Giovanni Paolo II in Romagna, una terra considerata sino ad allora patria dell’anticlericalismo italiano, visita che ha in effetti segnato il crollo degli ultimi storici steccati tra laici e cattolici in Romagna;

considerato che

nel marzo 1987, dopo la tragedia della “Elisabetta Montanari”, la nave gasiera a bordo della quale persero la vita 13 operai che effettuavano lavori di pulizia in condizioni disumane, Tonini aveva condannato con parole forti la logica del profitto, alla base della tragedia;

rammentato che

nel 1988, ha animato la campagna nazionale per la raccolta di fondi per l’acquisto di mucche per gli indios della diocesi brasiliana di Roraima: l’iniziativa aveva lo scopo di impedire l’esproprio delle terre degli indigeni poiché la legge brasiliana prevede che non possano essere tolte agli indios le terre dove pascolano le mandrie;

riconosciuto che

a Ravenna città dove avrebbe continuato a risiedere anche dopo che Papa Giovanni Paolo II aveva accettato le sue dimissionii per limiti di età, Tonini godeva del massimo rispetto e del favore della popolazione che lo ammirava e che, ancora in vita, gli aveva già assegnato un “posto” importante nella storia della città

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

  • ad intitolare una via e/o piazza a questa straordinaria figura di sacerdote e comunicatore, imprescindibile punto di riferimento sia per il mondo laico che cattolico per la città di Ravenna e pure a livello nazionale, aperto al confronto con gli altri anche sul rapporto tra scienza e fede, preoccupato dei giovani e della loro educazione, esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo, illuminato interprete della cattolicità di fronte all’opinione pubblica italiana.

Interrogazione "UNA STRADA E/O UNA PIAZZA PER IL CARDINAL TONINI"

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