Premesso che
la decisione di un parroco della nostra Provincia di dire messa per tre domeniche nel camping di Marina Romea ha provocato le ire di pochi turisti, che non hanno affatto gradito la celebrazione di una cerimonia religiosa in un luogo di fatto aperto al pubblico;
ricordato che
quella delle messe nei campeggi rappresentava una realtà piuttosto diffusa in passato, che soltanto la drastica diminuzione del numero dei parroci aveva costretto ad abbandonare;
sottolineato che
la tolleranza, in questo caso religiosa, costituisce un chiaro segno di civiltà, di pace e di amicizia, non va dimenticato come Ravenna sia da sempre una città che ha garantito la libertà di pensiero e di religione. Una città crocevia di culture, spazio di scambio e confronto, di integrazione, snodo di infinite esperienze.
Del resto è anche città dei mosaici e il mosaico, con le sue tessere abilmente accostate, rimanda alla forza delle differenze. Un appello alla città nel segno della tolleranza, dell’integrazione, dell’accoglienza viene pure da Ravenna Festival: dal 1997, anno del primo storico concerto a Sarajevo, i passi di Ravenna Festival, infatti, si intrecciano a quelli de “Le vie dell’Amicizia”, pellegrinaggi laici che toccano città ferite, riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia, costruiscono “ponti di fratellanza”
SI CHIEDE A SINDACO E GIUNTA
- di considerare la gravità di un episodio di intolleranza che soltanto un’analisi superficiale può considerare ‘minore’;
- di prendere le distanze dall’atteggiamento di quanti, sentendosi ‘disturbati ed insofferenti a chi non la pensa come loro’, finiscono col dar vita ad una forma di intolleranza pericolosa, che non tiene conto del rispetto degli altri, limitandone i diritti. E la storia, purtroppo, ci insegna che troppo spesso episodi del genere hanno portato a gravi situazioni di tensione e di contrasto.
F.to:
Daniele Perini – Capogruppo comunale “Lista de Pascale Sindaco”