La mia nota del 29 dicembre “102 mila euro per i due videomapping natalizi”, rispettivamente sulla Basilica di San Vitale, con una “Visione d’eterno” di precedenti edizioni, e sulla Basilica di San Francesco, con una nuova, ha suscitato interesse e alimentato commenti, ma sollevato anche dubbi sull’entità e sulla qualità della spesa. Ho dovuto dunque approfondirne la conoscenza.
Le spese finanziate con il fondo comunale per le “iniziative di promozione turistica locale” riguardano, IVA compresa, i seguenti tre distinti appalti: 93.025 euro alla Planet Service di San Marino, selezionata attraverso il mercato elettronico, “per la realizzazione di videomapping”; 7.442 euro alla Gamie di Lugo per l’installazione di impianti elettrici; 1967,20 euro alla Lotti & Partners di Ravenna per la produzione della documentazione amministrativa. In tutto, 102.434,20 euro. In realtà, un’ulteriore somma di 19.250 euro, rintanata in un fondo di spese indistinte destinate alle “prestazioni professionali specialistiche”, è stata pagata per affidare, con scelta nominativa, alla Neo Visual Project di Andrea Bernabini, il “progetto creativo, la gestione artistica e tecnica delle due proiezioni architetturali”. Le sole spese dirette dei due videomapping natalizi 2021 a carico del bilancio comunale salgono così a 121.684,20 euro.
Di seguito l’opinione. Non condivido questa specie di diritto ereditario sul videomapping. Le Visioni di Eterno, “nate da una mia idea nel 2010”, come disse pubblicamente lo stesso Andrea Bernabini, proiettate ininterrottamente ogni anno fino ad oggi, non sono più un’attrazione speciale ed esclusiva di Ravenna, avendo largamente preso piede in altra città. Altre imprese sono in grado di ideare, produrre e gestire videomapping ad alto livello di professionalità, senza doverli frazionare con affidamenti vari e ad personam. La stessa Planet Service, tra i principali fornitori in Italia e in Europa per gli allestimenti completi anche di grandi eventi, dichiara di poter progettare e realizzare “un allestimento scenografico completo, integrato con effetti luminosi, tecnologie audio e video per creare ambientazioni coinvolgenti”. Si sarebbe dunque potuto fare un “gara” d’appalto unica.
C’è dunque molto da riflettere sul videomapping, compreso soprattutto un ripensamento sul loro effettivo valore culturale e artistico se proiettate su monumenti e chiese dell’antichità. Invito a leggere in proposito: “La Basilica di San Vitale racconta. Piace ciò che piace ed è bello ciò che è bello” (1° febbraio 2019), di Mariella Busi De Logu, già docente di Storia dell’arte e Discipline pittoriche al Liceo Classico e al Liceo Artistico di Ravenna, oltreché autrice di libri d’arte, da cui ho estratto, tra le altre, la foto di cui sopra del videomapping su San Vitale (https://wsimag.com/it/trame/49177-la-basilica-di-san-vitale-racconta).
Alvaro Ancisi
(capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare)