Ordine del giornodel Consiglio comunale di Ravenna
RISANARE IL CAMPO SPORTIVO DI SAN ROMUALDO DA TRASGRESSIONI E ABNORMITA’
1) IL FATTO
Dal 27 giugno 2022, il campo da calcio comunale Benedetti di San Romualdo è in gestione, per sei anni, ad una società calcistica del posto. L’affidamento, a titolo gratuito, prevede che il Comune le versi un contributo finanziario, fissato annualmente. Non ammessa tra le attività sociali senza scopo di lucro previste dall’art. 7 dell’atto di concessione (allegato 1), figura da allora, internamente al campo, una “Scuola addestramento cani”, che è stata pubblicizzata tra l’altro su internet (come da immagini sopra esposte) con le seguenti tariffe: abbonamento annuale, compresa una quota associativa, € 400; pacchetto di 10 lezioni € 200, più € 10 per quota associativa; lezione singola € 30, più € 10 per quota associativa.
2) ACCERTAMENTI DI POLIZIA
Dagli accertamenti compiuti dalla Polizia Locale (allegato 2) risulta che:
- la Scuola è gestita da un’associazione iscritta nel registro nazionale della Attività Sportive Dilettantistiche (ASD), per la disciplina sportiva “cinotecnica”, riconosciuta dal CONI;
- il suo legale rappresentante è anche titolare di un’omonima impresa economica individuale che svolge altrove “servizi di cura degli animali di compagnia quali presa in pensione, toelettatura, addestramento, custodia”;
- la concomitanza delle due attività separate riconducibili al medesimo soggetto – associazione sportiva senza scopo di lucro ed impresa economica – è giuridicamente legittima.
Altre informazioni/valutazioni non sono state acquisite, in quanto, testualmente, “gli accertamenti svolti, nei limiti di indagini imposti in tale ambito alla Polizia Locale, non hanno permesso di acquisire gli elementi necessari”. La Polizia Locale ha pertanto “provveduto alla trasmissione di quanto accertato alla Guardia di Finanza”.
3) TRASGRESSIONI E ABNORMITA’
Tale attività cinofilo-scolastica contraddice clamorosamente il divieto di accesso ai cani da sempre posto all’ingresso della struttura, come in genere avviene nei campi da calcio. Risulta inoltre che tale attività sia svolta, anche se in orario diverso, nell’area verde a fianco del campo di gara, dove si svolgono gli allenamenti calcistici, sovrapposizione critica rilevata anche dalla Commissione aggiudicatrice della concessione dell’impianto, senza che sia stata risolta.
La concessione è stata rilasciata dietro gli impegni vincolanti assunti dalla società assegnataria col proprio progetto tecnico-organizzativo (allegato 3, punto 4) di effettuare un “corso annuale di addestramento cani svolto all’interno del centro sportivo in orari serali (con utilizzo di illuminazione artificiale)”, offrendo anche, però, “garanzia di fruizione delle aree del centro sportivo a tutta la cittadinanza, con possibilità di svolgere attività sportive quali passeggiate, corsa e giochi vari, durante tutte le ore della giornata”. In realtà (possono testimoniarlo i cittadini residenti nei pressi), il campo è stato ed è totalmente chiuso con chiavistello al libero accesso, area verde compresa. Non sono state organizzate altre “attività sportive ad uso della cittadinanza”, oltre al calcio agonistico e alla scuola cinofilo-sportiva. Con ciò il gestore ha non solo tradito gli impegni vincolanti assunti, ma anche violato l’art. 6 dell’atto di concessione: “Uso pubblico dell’impianto”, senza che l’Ufficio Sport del Comune, con i predisposti “appositi strumenti di verifica e di valutazione sulle attività sportive, sulla qualità delle prestazioni erogate all’utenza […]”(art. 14), se ne sia accorto, allo scopo anche di applicare le dovute penali (art. 20).
Tra i suddetti impegni assunti dal gestore col progetto tecnico-organizzativo, figura l’istituzione di un’“Area sgambamento cani – area delimitata e opportunamente attrezzata, aperta tutti i giorni, in tutte le ore della giornata, a disposizione dell’intera cittadinanza”. Al riguardo, l’assessore allo Sport ha dichiarato in Consiglio comunale il 10 ottobre 2023 come “il Presidente” della società che gestisce l’impianto gli abbia “confermato che loro nella proposta di gara avevano anche inserito di tenere aperta continuativamente l’area verdeper lo sgambamento cani di tutta la cittadinanza al di là dei corsi, però si sono dovuti fermare perché c’è stato un comportamento alquanto irrispettoso delle persone che frequentano l’area […]”. Perciò l’associazione “non si è sentita di andare avanti con l’organizzazione di un’area verde per sgambamento cani, che è un’altra cosa”. Infatti, l’impegno, violato, è che l’area sarebbe stata da essa stessa “delimitata e opportunamente attrezzata”, distinta dunque dall’area verde usata per gli allenamenti calcistici e per l’addestramento cani, con “la pulizia e la sistemazione dell’area” a suo carico. Nulla di nulla è stato di ciò fatto, senza che l’Ufficio Sport se ne sia accorto.
4) EX AREA ORTI ABBANDONATA ED INCOLTA
L’impianto sportivo concessionato comprende sul lato nord anche l’ex area degli orti sociali, inutilizzata, incolta e chiusa a chiave. La sua mancata manutenzione costituisce violazione dell’art. 3.1 dell’atto di concessione, sempre all’insaputa dell’Ufficio Sport. Qui, se opportunamente attrezzata e curata, potrebbero essere poste l’area sgambamento cani di giorno e la scuola addestramento cani di sera, consentendo alla cittadinanza l’uso dell’area verde, quando non vi si svolgono gli allenamenti calcistici, per le proprie attività sportive o ricreative o per il proprio benessere sociale, come imposto dall’atto di concessione.
Ciò premesso,
IL CONSIGLIO COMUNALE INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
1) ad attivarsi affinché:
- siano accertate, sulla base delle indicazioni sopra formulate, le violazioni compiute dal gestore del campo sportivo comunale Benedetti al punto 4 degli impegni assunti in sede di partecipazione alla procedura di assegnazione della concessione e all’art. 6 dell’atto di concessione, oltre ad eventuali altre;
- nel caso, siano applicate le penali previste dall’art. 20 dell’atto di concessione;
- l’Ufficio Sport sia richiamato ad adempiere puntualmente alle incombenze di vigilanza e controllo di cui all’art. 14 dell’atto di concessione;
2) a valutare e ad esprimere le proprie volontà circa la necessità di sanare le trasgressioni e superare le abnormità di cui al punto 3 della premessa, tenendo conto di quanto suggerito nel punto 4), a favore soprattutto dell’uso pubblico dell’impianto da offrire, come dettato dall’art. 6 dell’atto di concessione, alla libera partecipazione della cittadinanza.
Alvaro Ancisi
(capogruppo di Lista per Ravenna)