impegna il Sindaco e la Giunta
PREMESSO CHE
Nella vita di una donna la nascita di un bambino è un evento straordinario che la incide profondamente.
Vi sono donne che per motivazioni differenti e/o condizioni decidono di compiere decisioni difficili, come ad esempio, interrompere definitivamente la loro relazione con il neonato.
Per questo è fondamentale ed indispensabile che ogni donna venga ascoltata e seguita da personale qualificato, che la aiuti, supporti e l’accompagni nel percorso, fornendole le necessarie informazioni in maniera tale che ogni decisione possa esser presa con cognizione, a partire dal momento del concepimento sino al momento del parto.
E’ necessario che le donne devono essere adeguatamente informate affinché le loro scelte siano libere e consapevolmente responsabili.
EVIDENZIATO CHE
in ospedale, al momento del parto, alla donna deve essere garantita la massima riservatezza, cosi’ da non sentirsi in alcun modo colpevolizzata per le scelte che intende fare, e venga assicurato l’anonimato anche dopo le dismissioni.
CONSIDERATO CHE
la donna che non intende riconoscere il neonato, e lo stesso neonato, devono essere tutelati, ognuno per i propri diritti.
La legge consente, infatti alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo in ospedale, dove verranno assicurati ad entrambi l’assistenza sanitaria più adeguata e la tutela giuridica, nel più completo anonimato
Nell’atto di nascita del bambino verrà scritto: “nato da donna che non consente di essere nominata”
TENUTO CONTO CHE
l’ospedale presso il quale nasce il bambino, deve per legge assicurare alla madre e al neonato l’attuazione dei loro diritti e quindi la possibilità per la donna di esercitare una libera, cosciente e responsabile scelta se riconoscere o meno il bambino
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
ad attivarsi con l’AUSL per:
- promuovere ed implementare la campagna di informazione sul servizio pubblico offerto;
- e potenziare i servizi a tutela della donna tramite operatori sanitari, socio-assistenziali ed ammnistrativi, ognuno per quanto di competenza, sia presso l’ospedale che presso le strutture territoriali, come ad es. consultori o case della salute nella convinzione che sia quanto mai utile ed opportuno privilegiare campagne diffuse e permanenti, sul diritto a partorire in anonimato. Nel rispetto non solo della tutela della madre ma anche quella della preziosa vita nascente.