Il Consiglio Comunale
Considerato che
le sfide dell’immigrazione e dell’integrazione costituiscono un’opportunità per gli Stati nazionali per creare società più inclusive, capaci di proporre una gestione efficace dei flussi migratori con tutela dei diritti umani fondamentali nell’ambito di una Unione Europea che persegua la fratellanza e la solidarietà sempre più stretta tra i popoli;
alla fine del 2021, le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani risultavano essere 89,3 milioni con un aumento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa, secondo il rapporto statistico annuale dell’UNHCR, Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati;
da allora, l’invasione Russa dell’Ucraina, il conflitto tra Israele e Hamas e ulteriori emergenze in Africa e Afghanistan hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni;
nello stesso momento, carenze alimentari, inflazione ed emergenza climatica stanno riducendo le capacità di risposta umanitaria delle popolazioni, in una fase in cui le prospettive di raccogliere fondi appaiono limitate;
nel Mare Mediterraneo, le organizzazioni non governative (ONG) si sono affacciate in supporto ai migranti a partire dal 2016, quando, alla mancanza di iniziative precise da parte dell’Unione Europea, si sono aggiunte le «strette» del Governo italiano alle missioni di soccorso della Guardia Costiera;
l’aiuto e il soccorso in mare è sia un principio e alle quali le molteplici ONG si ispirano, sia un obbligo giuridico sancito dal codice della navigazione; Le Convenzioni internazionali, al pari dei Regolamenti europei, costituiscono un limite alla potestà legislativa dello Stato e, in base agli art.10, 11 e 117 della Costituzione, il diritto internazionale e le Convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro Paese non possono essere derogati da scelte discrezionali dell’autorità politica;
Ritenuto che
Hanne Beirens, direttrice del Migration Policy Institute Europe, afferma che “se chiedi agli esperti di migrazione se si possono fermare le barche, la risposta è NO” perché gli immigrati continueranno ad arrivare fino a quando l’Europa non sarà in grado di affrontare insieme il problema alla radice, offrendo opportunità di richiedere asilo all’inizio del viaggio e lavorando nei paesi di partenza;
la promessa elettorale che ha portato al governo Giorgia Meloni e la sua coalizione è stata quella di fermare i barconi di migranti che usano l’Italia come porta d’accesso all’Europa promettendo un “blocco navale” e tuttavia si registrano al 21 aprile 2023, 35mila persone arrivate su barche. Un numero tre volte superiore a quello dell’anno precedente;
lo scorso dicembre il Governo Meloni ha approvato il Decreto Legge che stringe le maglie dei soccorsi in mare da parte delle navi ONG tramite un codice di condotta, l’assegnazione di porti di sbarco molto lontani dal punto dell’intervento e lo stop ai cosiddetti “soccorsi plurimi”. Il decreto “Cutro”, seguito alla strage di migranti che, a detta di alcuni esperti poteva essere evitata, si è consumata al largo della Calabria a fine febbraio 2023 ha introdotto pene più dure per i cosiddetti “scafisti” ma nessuna novità sull’apertura di canali regolari di immigrazione;
la linea perseguita ha limitato l’attività di soccorso in mare delle Ong, tanto che nel periodo di governo dal 22 ottobre 2022 al 30 marzo 2023 le Ong sono state responsabili del 7% degli sbarchi in Italia, contro il 20% dello stesso periodo dell’anno scorso. L’assegnazione, da parte del Ministro dell’Interno, di porti di sbarco lontani molti giorni di navigazione dal luogo di soccorso ha allungato il viaggio di persone che necessitavano di cibo, alloggio e assistenza medica con priorità;
rilevato che
il 31 Dicembre 2022 e il 18 Febbraio 2023 è giunta nel porto di Ravenna, su indicazione del Ministero dell’Interno, la nave Ocean Viching dell’organizzazione SoS Mediterranee battente bandiera Norvegese, che ha sbarcato a dicembre 113 migranti di cui 34 minori e a febbraio 26 adulti e 58 minori;
in ultimo il 10 febbraio 2024 è giunta al porto di Ravenna la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere con a bordo 134 persone;
gli sbarchi totali, a partire dal 2022, ammontano a otto, 868 persone in 13 mesi;
constatato che
Ravenna, città dell’accoglienza, ha messo in campo con orgoglio ogni risorsa organizzativa, professionale, istituzionale e logistica per consentire lo sbarco ai migranti in un porto nel quale trovare sollievo, cibo, alloggio, assistenza sanitaria e sicurezza
impegna il Sindaco e la Giunta
– di relazionarsi col Governo sul motivo della scelta di Ravenna quale porto di sbarco, pure nella consapevolezza che la distanza dal luogo di soccorso esponga i migranti a ulteriori giorni di mare e ne ritardi il supporto e la presa in carico per le necessità primarie di assistenza;
– di relazionarsi col Governo al fine di definire un confronto e una condivisione con i Comuni e le Prefetture sulle scelte fatte e sulla programmazione delle scelte in divenire;
– di relazionarsi col Governo al fine di definire un confronto e una condivisione con i Comuni e le Prefetture sulle iniziative di accoglienza basate su umanità, professionalità e organizzazione,
– di relazionarsi col Governo al fine di definire un confronto e una condivisione con i Comuni e le Prefetture sulle politiche in materia di inserimento lavorativo e integrazione;
– di relazionarsi con Deputati e Senatori eletti nel nostro territorio al fine che si facciano carico delle tematiche descritte