PRESO ATTO
dell’importanza che in questo momento assumono le risorse di gas/metano dell’Adriatico in una situazione di continui aumenti delle bollette e dei costi ormai insostenibili per le imprese e le economie familiari.
TENUTO CONTO
che nuove fonti di energia rinnovabile, sulle quali è fondamentale continuare ad investire per accelerare la transizione energetica, potranno non essere disponibili nell’immediato per colmare le esigenze di famiglie e imprese.
RILEVATO
- che non potranno durare a lungo misure di supporto messe in campo dal Governo per alleviare i costi dell’energia;
- che il processo di transizione va sostenuto e rafforzato;
- che è necessario predisporre in tempi celeri una politica energetica/industriale che tenga conto dei rischi della dipendenza energetica del nostro paese dall’estero e in particolare da stati autoritari;
- che nuove attività estrattive di gas/metano a mare possono essere realizzate solo oltre le 12 miglia marine dalla costa e dopo essere state sottoposte a rigorose procedure di VIA;
- che si ritiene opportuno e ormai inderogabile sollecitare Governo e Regione affinché, negli strumenti in via di definizione come il Pitesai, venga autorizzata la ripresa delle estrazioni nei
pozzi dell’Adriatico riattivabili oppure prevedendo nuove concessioni; ciò consentirebbe per anni una disponibilità estrattiva di almeno cinquanta miliardi di metri cubi di gas/metano propri dell’Italia che rischiano oggi di venire sfruttati da Paesi come la Croazia e da ulteriori realtà dell’altra sponda dell’Adriatico;
- che questa nuova produzione italiana sarebbe esclusivamente finalizzata a ridurre i quantitativi di gas/metano importati, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 fra il 20 e il 30 %;
- ai fini occupazionali e ambientali si potrebbe contribuire anche con il corretto e programmato decommisioning dei pozzi esauriti.
CONSIDERANDO INOLTRE
che la ripresa delle attività di ricerca ed estrattiva consentirebbe di offrire nuovi posti di lavoro per le imprese dell’off-shore non solo ravennati, risparmiando anche sui costi di trasferimento, in condotte di migliaia di chilometri, delle materie prime dai Paesi produttori come Russia e Libia e rendendo l’Italia più sicura e meno vulnerabile sotto l’aspetto del continuo aumento dei prezzi nel mercato internazionale a vantaggio dei soli paesi produttori.
SI IMPEGNA PERTANTO IL SINDACO E LA GIUNTA
- a sostenere in tutte le sedi la richiesta di riprendere le estrazioni nazionali, a beneficio delle imprese a rischio di chiusura, fatta propria sia da gran parte delle organizzazioni sindacali che dal mondo imprenditoriale, in una convergenza che vuole salvaguardare il lavoro e le famiglie di fronte ad un’impennata ormai insopportabile che sta anche determinando l’aumento del consumo di carbone e legname e quindi maggiore inquinamento;
- a intraprendere nei confronti del governo un cambiamento normativo che preveda una più equa ripartizione dell’IMPI a favore dei Comuni e degli extraprofitti legati alle importazioni a beneficio di famiglie e imprese.
Chiara Francesconi e Andrea Vasi – Gruppo “PRI”
Daniele Perini – Gruppo “Lista De Pascale”
Massimo Cammeliani e Lorenzo Margotti – “Gruppo PD”
Francesca Impellizzeri _ “Ravenna Coraggiosa”
Alvaro Ancisi _ “Lista per Ravenna Polo Civico Popolare”
Nicola Grandi_”Viva Ravenna”
Alberto Ferrero _ “Fratelli d’Italia”