L’opposizione organizza una “marcia per la luce”
Da lunedì notte Ravenna è sprofondata nel buio.
A causa dello spegnimento dell’illuminazione pubblica negli orari notturni l’oscurità si protrarrà nei giorni feriali dall’una alle cinque, con una piccola deroga per la domenica ed i festivi dove il provvedimento terminerà il suo effetto alle due e mezza.
La misura emanata, come ormai di consueto in maniera completamente unilaterale dalla maggioranza dall’amministrazione comunale, senza alcun contraddittorio e senza il confronto con l’opposizione o le associazioni di categoria, ha colto di sorpresa la cittadinanza che non ha tardato ad esprimere le proprie perplessità e a lamentarsi (giustificatamente) non tanto per i disagi patiti quanto per la minor sicurezza che peraltro dopo i fatti di Ponte Nuovo della notte scorsa non può considerarsi solo una percezione.
Ma il senso di insicurezza diffuso riguarda anche altre categorie di cittadini, in primis coloro che hanno turni di lavoro che li costringono a tornare a casa in piena notte, oppure le giovani donne, che sovente raccontano di rimanere costantemente collegate in videochiamata quando devono rincasare da sole.
Proteste arrivano anche dai commercianti e dalle attività produttive costrette a lavorare di notte in una città già tristemente balzata agli onori della cronaca per tristi primati come quello di essere tra le meno sicure per i più alti tassi di rapine bancarie e domestiche.
Inutili a nostro avviso le proteste (più o meno velate e più o meno strumentali) interne alla maggioranza arrivate peraltro a cose fatte.
E non si provi, come fatto oggi in modo piuttosto goffo sugli organi di stampa, a far ricadere tutte le colpe sul governo centrale, altrimenti come si spiegherebbe il fatto che numerosi comuni vicini abbiano deciso di non mettere in atto questo provvedimento?
L’idea allora, per raccogliere le proteste e veicolare proposte, e’ quella di organizzare una camminata per la serata di venerdì 2 dicembre in occasione della quale chiedere una revisione di questa misura: la proposta e’ di coinvolgere associazioni, privati cittadini e rappresentanti di attività commerciali facendo sì che ogni partecipante porti con sé una torcia per portare simbolicamente un po’ di luce nell’oscurità della città.
L’evento, privo di simboli di partito, bandiere o altri vessilli sarà aperto a tutti quelli che vorranno chiedere la revisione di questa decisione, o quanto meno una negoziazione della stessa, perché gravemente colpiti in modo più o meno diretto: l’invito vale pertanto per comuni cittadini, ma anche per imprese ed imprenditori, associazioni di ogni tipo, gruppi politici e movimenti che abbiano a cuore la sicurezza della nostra Ravenna, e non appena ottenute le doverose autorizzazioni da parte della questura verranno diffusi i dettagli dell’iniziativa.
I gruppi consigliari di opposizione del Comune di Ravenna