16 Gennaio 2023

Interrogazione – A Ponte Nuovo in attesa delle tartarughe per ora arrivano solo le bufale

Nicola Grandi

Al Sindaco di Ravenna

Dal 2007 le tartarughe della rotonda di Ponte Nuovo, opere diventate elemento caratterizzante della principale entrata da sud nella città, facevano bella mostra di sé grazie ad un progetto pensato dagli iscritti al corso di ‘Mosaicista progettista’ del 2006 e ad una conseguente delibera firmata dall’allora assessore Gabrio Maraldi con la quale l’Amministrazione finanziò i materiali (polistirolo e mosaico) e le opere edili per una spesa di complessiva circa 5mila euro.
Nella notte di capodanno del 2021 però le tartarughe furono completamente distrutte da un automobilista che perse il controllo del mezzo, ed ora, a poco più di un anno di distanza ecco circolare la notizia del loro ritorno, informazione più che ufficiosa essendo stata diffusa dalla giunta comunale (con grande enfasi) per bocca dell’assessore Del Conte, generando soddisfazione ed un certo interesse soprattutto fra i residenti della località.
Da ciò che si è potuto leggere il ritorno sarebbe previsto per “il mese di aprile” data entro la quale le tartarughe dovrebbero essere pronte per essere ricollocate, ciò che non viene detto è che per 12 mesi nessuno si è minimamente interessato della questione dato che le parole dell’assessore parlano di un “ritorno” che (uso le parole alla lettera) sarebbe stato “rallentato meramente dal lavorìo burocratico sulla pratica assicurativa” l’assessore ai Lavori Pubblici, nella nota diffusa precisa inoltre che (ovviamente) sarà la compagnia dell’automobilista che le aveva investite a coprire i costi di restauro.
Se il tempo trascorso sarebbe comunque troppo dato che per una questione del genere sarebbe bastato inviare all’assicurazione una pec nella quale si richiedevano i danni corredata da un preventivo di riparazione accade invece che, interpellata sulla questione, la compagnia di assicurazioni dell’automobilista affermi invece di NON AVER MAI RICEVUTO ALCUNA RICHIESTA da parte degli uffici del comune tanto da arrivare ad archiviare la pratica.


Alla luce di quanto sopra si chiede al sindaco di Ravenna:

  • Di quale “lavorìo burocratico” si parlerebbe nella dichiarazione dell’assessore, se (come auspicabile) la dichiarazione sia stata rilasciata in buona fede e sia frutto solo di una leggerezza e di mancato approfondimento;
  • cosa sia stato invece fatto davvero dagli uffici competenti per la questione tanto da riuscire ad accumulare incredibilmente un anno di totale inattività e su quale base si dichiari di poter concludere i lavori per il prossimo mese di aprile.

Nicola Grandi