Gli eventi drammatici dello scorso mese di maggio hanno visto nella giornata di ieri una (fortunatamente non estrema) recidiva che ha interessato anche il territorio del centro di Ravenna, risparmiato dalla prima doppia ondata di acqua.
Non può essere sfuggito a nessuno il fatto che il fenomeno (al di là della sua intensità, certamente straordinaria, ma dietro alla quale è venuto il momento di SMETTERE di trincerarsi, dedicandosi ad una seria attività di prevenzione) sia stato, se non originato, certamente peggiorato dallo stato di caditoie e reti meteoriche.
Tali infrastrutture, già intasate e particolarmente sporche, hanno avuto il colpo di grazia dall’attività di sfalcio posta in atto negli ultimi giorni, che gestita in modo affrettato e sommario senza una corretta rimozione dei residui, ha fatto sì che alla precedente mancanza di manutenzione e pulizia si andassero ad aggiungere “montagne” di erba tagliata e non raccolta, fatto che ha reso certamente più intenso il fenomeno di allagamento, creando non pochi danni a privati ed esercizi in diverse zone della città.
Alla luce di quanto sopra si chiede al sindaco di Ravenna:
- Per quale motivo dopo gli eventi del mese scorso non solo non sia stata pensata una pulizia straordinaria di reti fognarie e caditoie ma sia stato consentito che la situazione precipitasse a causa dell’erba sfalciata e non raccolta, senza che nessuno intervenisse in merito;
- Al di là di ciò, più in generale quale sia il centro di controllo e di comando che formalmente si ritenga debba occuparsi di queste problematiche, con quali dinamiche e con quale processo tali criticità vengano valutate, verificate per poi (non) porre in atto le relative azioni correttive.
Nicola Grandi e Filippo Donati
consiglieri comunale di Viva Ravenna
si allegano un paio di foto piuttosto esplicative scattate in due diverse zone della città