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Osservazioni Generali 1

7 punti fondamentali

1) SICUREZZA / VIVIBILITA' Il Quartiere sta vivendo, così come altre zone di Ravenna, un momento di scarsa sicurezza, dovuto ad alcuni punti di riferimento per attività di spaccio di droga, incontro di stranieri girovaghi che si ubriacano, piccola delinquenza diffusa. La proposta: avere a disposizione, oltre alle pattuglie in turno da parte di Polizia di Stato e Carabinieri, una pattuglia della PM dedicata al Quartiere (proposta valida anche per gli altri quartieri di Ravenna) che sia pronta ad intervenire in caso di necessità. A seguito di questo, deve essere istituito un numero di intervento dedicato, gratuito, per i cittadini, pronto alla risposta e non un centralino telefonico come è oggi. A corollario di questo, i cittadini sono i primi collaboratori delle Forze dell'Ordine sul territorio: dobbiamo essere noi a tenere gli occhi aperti e segnalare ogni situazione strana al 113 o al 112, nonché alla PM. Altro aspetto è la sicurezza stradale, la viabilità: ci sono diversi punti critici: Via Trieste, l'incrocio Via Gulli - Via Aquileia (dove è in preventivo un semaforo ancora da installare). 2) PULIZIA URBANA E IGIENE PUBBLICA - 3) DEGRADO AREE VERDI L'organizzazione degli spazzini ci sembra deficitaria e non rispondente alle esigenze del quartiere: abbiamo chiesto ad Hera che ci fornisca la dislocazione e i turni degli operatori ecologici, suddivisi per società che gestiscono la pulizia urbana. Ci sono zone di degrado, come vari ecopunti vicino ai quali vengono scaricati rifiuti ingombranti di ogni tipo. La Polizia Municipale con l'Ufficio Antidegrado e da poco la Polizia Provinciale con squadre in borghese dotate di videocamere, tengono monitorate le zone ma serve, come dicevamo per il punto 1), una presenza costante che serva da deterrente e da soppressione per queste malsane abitudini. Serve anche in questo caso, l'aiuto dei cittadini, che per primi possono segnalare eventuali reati e chiedere l'intervento in diretta degli uffici preposti. Altre zone degradate sono le aree verdi pubbliche, come il Parco Mani Fiorite, il parco di Via Pola/Via Capodistria, solo per citarne due. Ma anche tante piccole aree verdi che non vengono curate a dovere. Si chiede una riorganizzazione del servizio di nettezza urbana, che intensifichi la presenza degli operatori, in un piano di riordino generale del servizio comunale, valido per tutto il territorio. In particolare per il Parco Mani Fiorite, così come per le altre zone del quartiere, possono essere luogo di iniziative per i bambini, or! ganizzate tramite le scuole e l'amministrazione, come per esempio "Bambini in Festa", manifestazione che si svolge in giugno, dopo la fine delle scuole. 4) VIGILANZA DI QUARTIERE VEDI PUNTI 1, 2 e 3. 5) CASE ACER - 6) RAPPORTO CIVILE CON L'IMMIGRAZINE È ormai necessario un controllo capillare e mirato sulle situazioni reddituali e patrimoniali degli inquilini della Case popolari, presenti in gran numero nel quartiere. I controlli devono mirare a verificare le effettive condizioni economico/finanziarie dei cittadini che usufruiscono di questo servizio: reddito dichiarato, eventuale redditi in nero, proprietà immobiliari e mobiliari, per verificare se tutti hanno diritto alle casa popolare e se tutti ne hanno ancora diritto. Sappiamo ormai che molti sono coloro che riescono a figurare come bisognosi, quando invece hanno un tenore di vita al di sopra dell'apparente indigenza. Una volta stabilito chi ha veramente diritto alla casa popolare, allora si può ragionare sulle problematiche legate alla vendita delle stesse, alla ristrutturazione. Collegata a questo problema, la sensazione che il quartiere stia diventando un ghetto per gli stranieri sta prendendo sempre più piede fra i cittadini che lo abitano da diversi anni e la concessione della Case popolari privilegiando (per motivi riconducibili a vari fattori) i cittadini stranieri è uno degli aspetti di questa ghettizzazione. Se da una parte è necessaria un'integrazione guidata dal rispetto delle regole da parte di chi viene a vivere in Italia, dall'altra il Comune non garantisce questo processo, dando le stesse possibilità a cittadini italiani e stranieri nell'usufruire della agevolazioni, a fronte di situazioni famigliari che portano a rientrare nei parametri comunali. Alcune delle problematiche legate al rapporto con l'immigrazione, sono emerse nelle segnalazioni legate a bambini in età scolare tenuti a casa dai genitori e alla presenza massiccia dei bambini stranieri nelle scuole del quartiere, nello specifico presso la scuola elementare "B. Pasini". La scuola presenta classi dove la presenza di bambini stranieri supera di gran lunga la percentuale del 30% indicata dal Ministero della Pubblica Istruzione: il fenomeno e le scelte della scuola vanno monitorate, perché è dalla scuola che parte il processo di integrazione rivolto al futuro. La multiculturalità è una ricchezza che va incanalata su binari di rispetto reciproco, delle regole e che deve giovare sia a chi si stabilisce nel nostro territorio sia a noi che vi abitiamo dalla nascita. 7) ZONE COMMERCIALI / NEGOZI Il POC del Comune di Ravenna ha come uno degli obiettivi fondamentali quello dell'equa distribuzione delle possibilità fra vendita al dettaglio e grande distribuzione. Nel quartiere ci sono tante realtà commerciali che causa la politica provinciale e comunale sul commercio soffrono e non sono supportate dalle Associazioni di categoria. Negozi che cambiamo ubicazione ma che non riescono a trovare sviluppo, negozi già avviati e di qualità che danno lustro e producono ricchezza per il quartiere e per il territorio e che potrebbero dare molto di più. Non si possono abbandonare queste realtà ma farle crescere insieme con tutto il tessuto sociale ed economico del Comune.

Giuli Bazzocchi

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