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Obiettivi e metodo del progetto

Obiettivi e metodo del progetto

Nel 2011 (Settembre 2011 – Dicembre 2011) l'obiettivo del progetto è stato quello di coinvolgere tutti gli stakeholders (i portatori di interesse: cittadini, le aziende, i residenti del quartiere, proprietari dei comparti dell'area...) alla definizione del "documento della partecipazione".

Questo, previsto dalla l.r. 3 del 2010, contiene gli indirizzi, le priorità e le proposte dei partecipanti ed è indirizzato all'amministrazione comunale. E' stato consegnato al Sindaco di Ravenna e agli Assessori Morigi e Maraldi a Dicembre 2011 con un evento pubblico.

In questa prima fase si sono utilizzati metodi e strumenti della progettazione partecipata, a partire dalle passeggiate di quartiere che hanno aperto alcuni spazi, pubblici e privati, a centinaia di partecipanti.

Un altro strumento è stato il focus group, ovvero le interviste di gruppo con le quali ci si è posti l'obiettivo di far emergere i diversi interessi dei partecipanti, la loro disponibilità ad attivarsi nell'ambito del percorso, le loro proposte e richieste. Sono stati realizzati 22 focus groups con un totale di circa 250 persone.

Al termine dei focus groups un gruppo di circa 30 rappresentanti dei partecipanti, scelti dagli stessi, hanno deciso con l'amministrazione i temi di 7 workshop formativi. I workshop tematici sono stati soprattutto incontri di approfondimento e di formazione, a cui hanno preso parte 245 persone. Sono anche stati un contenitore per l'emersione e la discussione di ulteriori proposte (67).

Al termine dei workshop è stato organizzato un open space technology (strumento partecipativo basato sulla possibilità di decidere con i partecipanti il programma e i temi da discutere con creatività e in gruppi di lavoro aperti e paralleli) che ha scritto le 22 proposte finali per il POC. Vi hanno preso parte 163 persone.

Negli anni 2012 e 2013 gli obiettivi del percorso sono aumentati: da una parte si è proseguito il lavoro con i tecnici comunali relativo al Piano Operativo Comunale. Questo lavoro si è realizzato in diversi incontri pubblici di aggiornamento, discussione e co-progettazione. In particolare è stato realizzato dall'ufficio di progettazione urbanistica un documento propedeutico al POC, il Piano delle Azioni e degli Obiettivi per il POC. Nell'ambito di questa are di lavoro si sono anche condivisi e sono state raccolte proposte rispetto ai primi lavori di apertura, di arredo e di messa in sicurezza della testata della banchina.

Il percorso si è poi ampliato accogliendo come obiettivi le proposte e suggestioni dei partecipanti: dagli eventi per continuare a portare persone in banchina (decine sono stati gli eventi a cui tante persone hanno contribuito in gruppi di lavoro) ai seminari sui temi indicati dai partecipanti: riuso temporaneo, sostenibilità, spazio pubblico, punto di vista dei privati, storia del quartiere.

Altri stimoli diventati obiettivi del progetto sono la valorizzazione dell'acqua; evitare la cesura tra l'area del canale Candiano e l'area del quartiere di via Gulli/piazza Medaglie d'oro; collaborare con altre realtà italiane ed europee.

Tutti gli eventi, i seminari e le altre attività sono state organizzate con gruppi di cittadini e di associazioni. A livello di metodo, i facilitatori hanno il compito di aggregare e di stimolare la collaborazione tra i soggetti del territori in un'ottica di progressiva autonomia, non certamente di sostituirsi a loro. Nel 2012 e 2013, in questo modo hanno iniziato a collaborare realtà del quartiere che da molti anni non lo facevano, o che non l'avevano mai fatto (es. Centro sociale e parrocchia). Ma il percorso è anche un catalizzatore che fa emergere anche persone e gruppi nuovi, desiderosi di contribuire e di farsi conoscere. Quindi il metodo che si segue in questo ambito si rifà all'empowerment di comunità, il sostegno alla comunità nell'emersione dei sui bisogni, criticità ed obiettivi, l'emersione della capacità di risolvere i conflitti e di innovarsi.

Nel 2013 al fine di realizzare un progetto di riuso temporaneo di un edificio privato è stato costituito un gruppo di tecnici comunali di diversi servizi ed assessorati. Sono stati presi contatti con diversi proprietari privati e sono stati fatti sopralluoghi valutativi. I tecnici comunali sono stati accompagnati dai facilitatori a Bologna in visita ad un edificio di riuso temporaneo.