La Darsena che vorrei

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Si è svolto l'ultimo workshop propedeutico all'Open Space Technology.

Workshop proposto dai partecipanti ed autogestito: In quale città vogliamo vivere? Vocazioni e funzioni del quartiere Darsena inserito in un disegno complessivo della città.

Si è svolto martedì 15 novembre presso la sala pre-consiliare – piazza del Popolo 1 l’ultimo workshop tematico dal titolo “In quale città vogliamo vivere? Vocazioni e funzioni del quartiere Darsena inserito in un disegno complessivo della città”.

La serata, come le precedenti, è stata aperta dagli operatori di CittA@ttiva che hanno ripercorso i passi compiuti fino ad oggi, nell’ambito del processo partecipativo "La darsena che vorrei". Ultimo appuntamento, ma non per importanza, sarà l’OST - Open Space Technology che si terrà il 19 - 20 Novembre presso la scuola Bruno Pasini in via Caorle 24. I facilitatori hanno sottolineato più volte l’importanza di quest’ultimo evento, esortando a partecipare il più numerosi possibile per sperimentare questa innovativa metodologia di progettazione partecipata.

La serata è proseguita, a differenza dei precedenti workshop in cui sono stati i tecnici del comune a condurre la discussione, con gli interventi liberi dei partecipanti, i quali hanno avuto modo di esporre idee e proposte e di discuterne insieme. Dopo 3 minuti in cui ognuno ha potuto illustrare la propria visione in merito alla vocazione del comparto Darsena di città, sono state formulati 19 argomenti complessivi, come sintesi del confronto:

 

  1. Plurifunzionalità e vivibilità: Darsena con qualità urbanistica e architettonica elevata, con molte aree verdi, con spazi a vocazione commerciale che tengano legame con vecchio quartiere Pianificazione/progettazione unitaria;
  2. Benessere delle persone che ci dovranno vivere e lavorare, quindi vivibilità, fruibilità, accoglienza per tutti e tutte;
  3. Necessaria la bonifica prima di tutto!
  4. Vocazione della darsena valutata su scala urbana complessiva con un progetto unitario sulla base di un disegno complessivo della città - Progetto unitario sotto tutti i punti di vista: dall’architettonico al sociale;
  5. Finanziamento della riqualificazione. Come?
  6. Acqua come tema dominante;
  7. Immaginare l’immaginale, progettare l’uso quotidiano;
  8. Prevedere la possibilità di lasciare spazi non strutturati;
  9. Vocazione culturale della darsena aperta alla socialità;
  10. Esaltare la vocazione turistica della città con la riqualificazione della darsena;
  11. Polo di opportunità diverse per tutta la città;
  12. Confronto sul luogo-darsena: un luogo interno alla città o un luogo che mi proietta verso l’esterno?
  13. Problema inquinamento: una soluzione potrebbe essere verde unitario;
  14. Recupero di ciò che già c’è, senza cementare ulteriormente;
  15. Tenere in considerazione la storia del luogo e la sua identità per fare diventare la darsena un quartiere innovativo;
  16. Interventi estemporanei per scoprire la vocazione della darsena;
  17. La Darsena come occasione principale del futuro della città. Può avere come vocazione la valorizzazione dell’esistente: l’area industriale collegata al mare dal canale e quindi l’apertura verso il mondo e anche una apertura mentale;
  18. Darsena come braccio più innovativo della città;
  19. Tema del paesaggio;

Al termine dell’esposizione sono stati scelti due gruppi di tematiche, che comprendevano gli argomenti emersi in precedenza:

1) Vocazione culturale, turistica e storica.

- Necessità di luoghi di incontro.

- Mancano degli spazi perché le iniziative culturali ravennati che già ci sono possano esprimersi.

- Luoghi di visibilità per le occasioni di cultura.

- Mercatino enogastronomico europeo permanente.

- Arte pubblica in spazi aperti: installazione di artisti che rimangono per un certo periodo. Lo spazio che cambia.

- Mantenere e salvaguardare gli edifici della darsena che sono rimasti; possono dare una vocazione culturale all’area.

- Il luogo evoca, cioè è vocato, a luogo di tecnologia e ricerca. Rievocazione della storia industriale. Locali in chiave contemporanea.

- Inserire l’Università.

- Turismo nel senso di “mostrare ciò che si è”.

- Accademia delle belle arti in darsena.

- Fare un’area a parco urbano come punto di riferimento e di partenza per le aree naturali a sud e a nord del Parco del Delta. Porta del Parco del Delta.

- Ricucire le ferite di un’area non capita.

- Possibilità della darsena di andare al mare; dalla darsena passando per la piallassa piombone.

- Il verde deve rievocare e reinserirsi nel sistema ambientale. Riacquistare consapevolezza del patrimonio ambientale.

- Consentire di mettere in darsena delle barche/chiatte concentrate in alcuni punti dedicate a bar/ristoranti/locali, questo può nobilitare energie “a tema”.

- Mettere in opera una chiatta per espressioni artistiche.

 

2) Cosa e come farlo. Come si può controllare il processo?

I partecipanti quindi si sono suddivisi liberamente nei due gruppi in base alla preferenza ed hanno discusso per un’ora, producendo una serie di considerazioni finali esposte da un portavoce al resto della platea.

GRUPPO 2 COSA E COME FARE/COME FARLO. COME SI PUO’ CONTROLLARE IL PROCESSO.,

- Funzione iniziale nell’area: URBAN CENTER.

- Bypassiamo il problema della bonifica parallelamente.

- La cittadinanza si deve riappropriare della Darsena

- Riappropriarsi della Darsena attraverso interventi temporanei

- Abbiamo l’attrattiva per radunare abbastanza gente sul nostro terrorio?

- Se ora non abbiamo l’attrattiva come operare?

- Ridistribuzione diversa delle superfici private attraverso Accordi Comune/privati/cittadinanza

- Seguire le vocazioni proposte attraverso un progetto metodologico, ossia una partecipazione rivolta ai processi decisionali e gestionali della cosa pubblica.

- Le zone verdi frequentate abitualmente dai ravennati sono la pineta (estate e inverno) e i moli: luoghi di vera aggregazione. Le ampie zone della Darsena dovrebbero “riprodurre questo uso”

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