Le imprese straniere sono 477.519, il 7,8% del totale nazionale, con un aumento annuale del 5,4%. Si tratta di imprese che producono un valore aggiunto stimato in 7 miliardi di euro, che meriterebbero un maggior supporto.
Tanto più che gli aspiranti imprenditori immigrati sono disponibili all’impegno in campi innovativi e predisposti ad attività di import/export che possono essere di beneficio tanto all’Italia quanto ai paesi di origine. (Dossier Statistico Immigrazione 2013).
Il fenomeno dell’imprenditoria straniera mostra buona tenuta, nonostante la crisi, tanto che nel primo semestre 2013 le nuove imprese straniere aperte sono oltre 26mila. La crescita degli occupati stranieri è aumentata di 850 mila unità a fronte di un calo occupazionale di 1,7 milioni di italiani. Tuttavia, è aumentato considerevolmente il numero degli stranieri disoccupati e in cerca di lavoro (520mila pari al 18% della popolazione attiva).
Lavoro e integrazione sono un binomio inscindibile: il lavoro costituisce infatti uno degli strumenti privilegiati per la realizzazione di un processo di integrazione sociale di migranti e rifugiati. Tuttavia, anche a livello europeo si è constatato uno scollamento tra le attività di accoglienza e di assistenza dei Titolari di Protezione Internazionale e i programmi di inserimento socio-lavorativo.
Non è infrequente la presenza di Titolari di Protezione Internazionale portatori di esperienze o qualifiche professionali specifiche o che abbiano significanti curriculum scolastici. Troppo spesso però il passato di queste persone viene azzerato e l’inserimento lavorativo passa attraverso occupazioni sotto qualificate rispetto alle loro competenze. Ciò rappresenta una grossa perdita di ricchezza professionale anche per la società che accoglie.
Il progetto “Re-Lab: start up your business” (www.ideatua.it) – co-finanziato dal Ministero dell’Interno e dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo per i Rifugiati (FER), e gestito dall’International Training Centre of the ILO (ITC-ILO) in partenariato con l’Associazione Microfinanza e Sviluppo Onlus, il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR), Micro Progress Onlus e il Comune di Venezia – si è posto l’obiettivo di fornire risposte concrete a quelle persone rifugiate ricche di risorse e di esperienze professionali qualificate ma che non hanno incontrato un’opportunità adeguata, offrendo un percorso di formazione, accompagnamento e supporto finanziario alla costruzione d’impresa.
Alcuni risultati: il Progetto ha coinvolto 341 Titolari di Protezione Internazionale (TPI), selezionato 125 di essi per la formazione imprenditoriale, di cui 98 hanno concluso il percorso formativo di sviluppo imprenditoriale con successo, producendo 53 progetti d’impresa (Business Plan) potenzialmente fattibili. Di questi, sono stati selezionati di 14 progetti d’impresa che sono stati finanziati e accompagnati allo start-up tramite mentoring individuale.
Inoltre, è stato costituito un nucleo di 12 tutors d’impresa per l’orientamento all’imprenditorialità tramite un programma formativo, tirocini formativi e l’elaborazione di linee guida.
Martedì 10 giugno a Roma, presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana, Palazzo Mattei di Paganica, Sala Igea, piazza della Enciclopedia Italiana 4, Roma – dalle ore 14.30 alle ore 18.30, avrà luogo il Convegno finale del progetto “Re-Lab: start-up your business”.
Il Convegno intende illustrare i risultati conseguiti dall’esperienza biennale, presentando le linee guida elaborate dal progetto utili per successive azioni volte a disegnare e implementare percorsi di sviluppo di auto imprenditorialità a favore dei Titolari di Protezione Internazionale, e le 14 attività imprenditoriali avviate dai beneficiari attraverso alcune testimonianze dirette dei neo-imprenditori del progetto Re-Lab.
Parteciperanno rappresentati del Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Servizio Centrale dello SPRAR, Centro Studi e Ricerche IDOS – Immigrazione Dossier Statistico, Banca Popolare Etica, CNA World – Roma; UNHCR; The Hub Sicilia.