L’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per l’impasse che costringe 102 persone, tra cui si presume molti cittadini Eritrei, a bordo della nave cisterna M/V Salamis nel Mediterraneo, dopo essere stati soccorsi mentre viaggiavano su un gommone salpato dalla Libia.
L’UNHCR chiede una soluzione rapida e concreta in grado di permettere uno sbarco sicuro per le persone soccorse e l’individuazione di coloro che necessitano di protezione internazionale. Il gruppo a bordo conta diversi individui vulnerabili, compreso un neonato di quattro mesi.
Recenti rapporti hanno ben documentato l’attuale situazione in Libia, con episodi di discriminazione e abusi verso le persone originarie dell’Africa sub-sahariana. L’UNHCR ritiene che il rimpatrio dei richiedenti asilo verso questo paese non sia un’opzione perseguibile.
L’UNHCR apprezza gli sforzi delle autorità italiane e maltesi nel soccorrere imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo ed encomia il capitano della M/V Salamis per aver salvato delle vite, in linea con gli obblighi derivanti dal diritto internazionale del mare.
L’UNHCR esprime, tuttavia, preoccupazione per il fatto che la lunga tradizione di soccorso in mare di imbarcazioni di ogni genere possa essere a rischio a causa delle contese tra Stati su dove sbarcare le persone soccorse. Assicurarsi che i richiedenti asilo non siano esposti ad ulteriori sofferenze legate a disaccordi sul luogo dello sbarco dovrebbe rappresentare una priorità per tutti gli attori coinvolti.
L’UNHCR reitera, pertanto, la sua richiesta a tutti i capitani e ai Paesi costieri di portare avanti il loro compito di soccorrere le persone in difficoltà in mare e di cooperare strettamente per permetterne lo sbarco. A questo proposito, l’UNHCR resta pronta a fornire ogni possibile supporto.
L’UNHCR richiede, inoltre, un’attenta riflessione su meccanismi concreti di condivisione delle responsabilità e incoraggia gli altri Paesi dell’Unione Europea a rafforzare la solidarietà nei confronti degli Stati al confine esterno dell’UE come Malta. Le attuali difficoltà dimostrano la necessità di sviluppare un quadro regionale di cooperazione e coordinamento tra gli Stati e tutti gli altri attori coinvolti nelle operazioni di soccorso in mare.
(fonte: http://www.unhcr.it)