Denominazione procedimento
Procedura espropriativa per la realizzazione di opere pubbliche o, previste dalla legge, di pubblica utilità
Descrizione del procedimento
Per esigenze di redazione del progetto può essere richiesta l'autorizzazione all'accesso nell'altrui proprietà, ai sensi dell’art. 15 DPR 327/01, che viene rilasciata mediante adozione del relativo decreto
Fasi del procedimento espropriativo:
Il decreto di esproprio, che dispone il passaggio di proprietà di un bene altrui in capo al beneficiario della procedura espropriativa, può essere emanato in seguito a:
- Localizzazione dell'opera da realizzare nello strumento urbanistico con apposizione sul bene da espropriare del vincolo preordinato all'esproprio
- Dichiarazione di pubblica utilità dell’opera
- Determinazione dell'indennità, anche solo in via provvisoria
Eventuale emanazione del decreto di occupazione temporanea: preordinata all'esproprio (Art. 22bis - DPR 327/01) - per esigenze di cantiere (Art. 49 - DPR 327/01)
La procedura espropriativa si conclude con l'emanazione del decreto di esproprio, e sua successiva esecuzione, o dell'atto di cessione volontaria
Il pagamento (in caso di accettazione) o il deposito (in caso di non condivisione) delle indennità interviene, in caso di procedura ordinaria (art. 20 DPR 327/01) prima dell'emissione del decreto di esproprio, successivamente allo stesso in caso di procedura d'urgenza (art. 22 DPR 327/01). Se manca l'accordo sull'indennità di espropriazione, la stessa può essere determinata in via definitiva per opera di un Collegio di Tecnici o, in alternativa, attraverso la Commissione Provinciale Espropri (stima impugnabile presso la Corte d'Appello)
Eventuale retrocessione dell'area al soggetto espropriato su istanza del medesimo al Comune. La retrocessione può essere:
A) totale, ai sensi dell'art. 46 DPR 327/01. Qualora l'opera pubblica non fosse stata realizzata o cominciata entro il termine di 10 anni dall'esecuzione del decreto di esproprio l'espropriato può chiedere che sia accertata la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità e che sia disposta la restituzione del bene espropriato e il relativo corrispettivo da pagare
B) parziale, ai sensi dell'art. 47 del DPR 327/01, della parte del proprio bene espropriato non utilizzato ai fini della realizzazione dell'opera pubblica (questa ipotesi prevede la preventiva dichiarazione di inservibilità del bene da parte del Comune, con indicazione del relativo corrispettivo che deve essere pagato entro i termini previsti dalla medesima normativa)
Normativa di riferimento:
DPR 327/01 – L.R. 37/02 - L.R. 24/2017 (che ha abrogato la L.R. 20/2000) – Altre leggi speciali per opere specifiche (D.Lgs. 42/04 – D.Lgs. 259/03 – L.R. 10/1993)
Nell'ambito del procedimento ex art 53 della LR 24/17, attivato dal Comune di Ravenna, il competente Dirigente adotta la determinazione finale conclusiva della conferenza di servizi di approvazione del progetto dell'opera comportante localizzazione della stessa nello strumento urbanistico dell'ente, eventualmente in variante allo stesso, apposizione del vincolo espropriativo e contestuale dichiarazione di pubblica utilità dell'opera stessa. Nell'ambito di tale procedimento il Consiglio comunale si esprime, per l'aspetto urbanistico, in via preventiva o a ratifica del suddetto atto conclusivo, entro 30 giorni dall'emanazione dello stesso. In caso di interventi per la cui realizzazione si rendesse necessario espropriare aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto prevista dalla legge per l'opera pubblica alla quale ineriscono, con deliberazione consiliare è possibile, ai sensi dell'art 16bis LR 37/02, approvare il progetto avente i suddetti effetti adottando la procedura prevista dall'art. 16 della medesima normativa regionale.
La competenza ad emanare il Decreto finale di esproprio e/o di occupazione temporanea, e tutti gli altri provvedimenti previsti dalle varie fasi della procedura espropriativa, disciplinata dal DPR 327/01, è in capo al dirigente del Servizio Appalti e Contratti - Dr. Paolo Neri - Tel. 0544-482899 – Email: pneri@comune.ravenna.it
Ufficio del procedimento
- Coordinamento Attivita' Amministrativa Segretario Generale
- Servizio Appalti E Contratti
- U.o. Gare E Contratti Ll.pp.
- Ufficio Espropri
Indirizzo
Piazza Del Popolo 1, 48121 - Ravenna (RA)Requisiti del soggetto che presenta la domanda
La procedura espropriativa si attiva in seguito a richiesta degli uffici tecnici interni del Comune, ai fini della realizzazione di opere pubbliche, o dei Soggetti Promotori (Snam, e-distribuzione, concessionari del servizio di telefonia mobile, ecc) per la realizzazione di opere private di pubblica utilità.
L’iniziativa da parte del soggetto interessato dalla procedura espropriativa è prevista in caso di eventuale richiesta di retrocessione del bene (Artt. 46 e 47 DPR 327/01) o di svincolo delle indennità depositate (Art. 28 DPR 327/01)
Modalità di presentazione della domanda e richiesta di informazioni
L’istanza scritta di avvio del procedimento, in caso di realizzazione di opere private di pubblica utilità, deve essere inoltrata tramite PEC direttamente all’Ufficio Espropri.
In caso di richiesta di retrocessione o di svincolo delle indennità depositate, identica modalità deve essere osservata per le società o i professionisti, negli altri casi è possibile l’utilizzo anche del fax, della raccomandata A.R., o della modalità di consegna in presenza (previo appuntamento).
Le informazioni relative alle procedure possono essere richieste al responsabile del procedimento, dr. Andrea Chiarini (Tel. 0544- 482089) e sono visionabili al seguente link per quanto concerne gli avvisi in pubblicazione e l’archivio informatico riportante lo stato di avanzamento delle stesse e gli atti di maggior rilievo: https://www.comune.ra.it/trasparenza/espropri/ .
Documentazione da allegare alla domanda
Il progetto dell’opera comprendente, fra gli altri elaborati, il piano particellare con l’indicazione delle aree oggetto di esproprio e dei relativi soggetti proprietari (ai fini del deposito dello stesso presso l’Ufficio espropri oltre che delle comunicazioni personali, da effettuare nei confronti delle ditte interessate dalla procedura, e delle relative pubblicazioni), per l’approvazione del medesimo ai fini dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera stessa (il cui relativo atto è oggetto di procedura ex art. 18 LR 37/02)
La stima delle indennità di esproprio ai fini dell’attivazione della procedura ex art. 20 o art. 22 del DPR 327/01
Costi e modalità di pagamento
In caso di realizzazione di opere pubbliche, nelle quali il Comune è stazione appaltante, gli oneri relativi alla procedura espropriativa, a carico del QTE dell’opera, concernono, a parte gli indennizzi per esproprio ed eventuali occupazioni temporanee, il frazionamento, le notifiche, le spese di registrazione/trascrizione/voltura dell’atto conclusivo della procedura e la determinazione definitiva dell’indennità. Nel caso in cui il soggetto interessato dall’esproprio facesse richiesta di stima da parte della terna peritale, ai sensi dell’art. 21 DPR 327/01 (in luogo di quella prevista in via ordinaria da parte della Commissione Provinciale) le spese per la nomina dei tecnici sono poste a carico del medesimo nel caso in cui la stessa risultasse inferiore alla somma determinata in via provvisoria dal Comune, sono divise per metà tra il beneficiario dell’esproprio e l’espropriato se la differenza con la somma determinata in via provvisoria non supera in aumento il decimo.
Nel caso di opere private di pubblica utilità, tutti gli oneri inerenti alla procedura espropriativa sono interamente a carico dei Soggetti Promotori.
Qualora il soggetto che abbia subito l’occupazione temporanea dei propri beni facesse istanza di determinazione della relativa stima definitiva dell’indennità alla Commissione Provinciale, i relativi oneri sarebbero a carico del medesimo.
Qualora il soggetto espropriato chiedesse la stima del corrispettivo della retrocessione, non concordato, all’Ufficio Tecnico Erariale o alla Commissione Provinciale, i relativi oneri sarebbero a proprio carico.
Tempi di conclusione
Il procedimento è suddiviso nelle suddette singole fasi i cui termini sono fissati dalla Legge.
L’atto conclusivo della procedura espropriativa deve essere emanato entro 5 anni (salvo alcune eccezioni previste da leggi speciali) decorrenti dalla data in cui diventa efficace l’atto che dichiara la pubblica utilità dell’opera (da emanarsi a sua volta entro la scadenza quinquennale del vincolo preordinato all’esproprio, eventualmente reiterabile per una sola volta), salvo eventuale proroga della pubblica utilità stessa, per un periodo massimo di ulteriori quattro anni. Il decreto di esproprio deve essere poi notificato ed eseguito mediante immissione in possesso, circostanza che determina il passaggio di proprietà dei beni espropriati in capo al soggetto beneficiario del medesimo, entro il termine di 2 anni dall’emanazione dell’atto stesso. In caso di opere finanziate, in tutto o in parte, con risorse del PNRR, o del PNC, alcuni termini procedurali previsti dal DPR 327/01 sono stati dimezzati, compreso quello relativo alla scadenza della pubblica utilità (Art. 14, comma 6, D.L. n. 13/2023, convertito in L. n. 41/2023).
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