31 Ottobre 2016

Aperta fino al 5 dicembre a PalazzoRasponi2 la mostra di Opiemme “Vortex, pensieri sulle stelle”

Fino al 5 dicembre nella sala espositiva di PalazzoRasponi2 (ex tribunale, via Massimo D’Azeglio 2) è allestita la mostra di Opiemme Vortex, pensieri sulle stelle, promossa dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, a cura di Elena Paloscia.
L’esposizione è l’occasione per riflettere su un lavoro che Opiemme porta avanti ormai da alcuni anni sul progetto Vortex, ispirato alla lettura del testo L’alfabeto scende dalle stelle, sull’origine della scrittura, del genetista Giuseppe Sermonti. La ricerca nasce da una particolare disposizione dell’artista che, come scrive la curatrice nel catalogo, “trova tra gli astri, emblema dell’ordine cosmico, quella dimensione necessaria affinché i propri pensieri possano animarsi e prendere corpo nei dipinti su tela, nei lavori su carta e sui muri, attraverso segni, gesti, colore”.
Sono 22 le opere in mostra scelte per l’occasione tra le più rappresentative di questo lavoro, con alcuni inediti. Sono presenti anche opere in prestito da collezioni private, scelte per la loro particolare valenza, opere nuove realizzate per l’occasione, bozzetti, stencil e video per scoprire meglio il modus operandi dell’artista.
A testimonianza delle diverse direzioni intraprese da Opiemme nella sua ricerca, sono esposte opere su tela, su tavola e su carte di giornali d’epoca o su cartine geografiche e nautiche, sulle quali l’artista interviene con i suoi “vortex” da cui si generano lettere dell’alfabeto o nei quali sono inscritte poesie e frasi di autori celebri.
Ci sono Vodnjan whale, 2015, che allude, con un calligramma, alla Balena di Moby Dick, soggetto ricorrente nel lavoro di Opiemme, che con le parole di Melville ci ricorda quanto la cieca ostinazione umana ci possa far perdere di vista la realtà; il dipinto Magma del 2016, prototipo per l’installazione luminosa recentemente acquisita dal Museo Magma di Follonica, Ombra di Luna, del 2015, realizzata su una rara mappa fotografica lunare prodotta dalla Nestlè nel 1958 per pubblicizzare “la farina lattea” per i bambini, sulla quale Opiemme interviene con un’immagine sintetica ed espressiva, riassumendo la relazione di vita e gravità tra Terra e Luna. 
Con La storia è migrante invece è un’Europa dei primi del Novecento lacerata dai conflitti a essere al centro di un vortice di immagini e notizie, tratte dalle pagine di quotidiani dell’epoca, a farci riflettere sul presente. Sempre le pagine dei quotidiani sono state usate per opere all’origine del progetto Vortex, come Vortex #2 e Vortex #3, del 2014, e la piccola splendida tela con la poesia di Roberto Roversi Addio, addio, addio, non ti dico addio, del 2015. Il percorso prosegue con altre opere realizzate su cartine geografiche, come l’inedita Poesie nel Golfo di Sapri del 2015, con i testi della poetessa Paola d’Agostino e le Lune del 2014. Seguono una serie di grafiche, Black and white serie realizzate tra il 2015 e il 2016, pezzi unici, veri e propri bozzetti digitali con i quali l’artista svela una fase progettuale-digitale del proprio processo creativo. Un’altra opera inedita, Immersione, 2016, presenta ancora una balena che si immerge. L’immagine, essenziale nella scelta monocroma del bianco e nero, ci riporta alla pura gestualità dell’uso dello spray che segue il lento e meticoloso lavoro di preparazione dello stencil. Nell’ultima sala l’istintualità assoluta del dripping è all’origine di alcune tele come J. Pollock is (parola nascosta), del 2013, in cui la parola dead si nasconde sotto un sottile strato di colore e cera, e lo sfondo ricorda ammassi stellari. Il dipinto “Once upon a midnigth dreary” del 2013, con il corvo che rivolge lo sguardo verso il cielo nasce da una citazione poetica di Edgar Allan Poe, anche Irradiation 3 # e #4 del 2015 ci riportano con la testa all’insù tra le stelle, così come il grande polittico La Notte, 2015 di 200×200 cm, in cui un paesaggio notturno con profilo collinare e luna si popolano di parole e poesia. Infine, chiude idealmente il percorso il piccolo dipinto dedicato al pittore “maestro di Poesia” Luciano Pivotto, scomparso nel 2013, in cui testo poetico all’interno recita così: “le parole che non ti ho detto, le parole che non mi hai insegnato, le parole che disegneremo ti ricorderanno” (Opiemme).
Un “incontro tra pittura e poesia” che si è consolidato nel tempo, dunque anche grazie all’esperienza outdoor su muri di diversi paesi, da Haiti alla Thailandia, dalla Polonia all’Italia, per imparare a guardare questa particolare forma artistica e letteraria con occhi diversi. Le immagini di queste sue creazioni, come il tributo alla poetessa Szymborska (Vortex and rainbow irradiation) dipinto a Gdansk nel 2014 per il Monumental Art Festival e delle performance, sono visibili in un video che mostra la poesia di strada di Opiemme, in una piccola area mediateca allestita anche con i cataloghi in lettura.
È disponibile un catalogo di 60 pagine in Italiano (Matisklo Edizioni), realizzato per l’occasione, in cui è possibile ripercorrere interamente la storia dei Vortex di Opiemme, dal principio fino ad oggi. Il catalogo contiene il testo critico di Elena Paloscia, i testi delle poesie contenute nei dipinti e nei lavori su carta, e citazioni di recensioni di curatori e di giornalisti scritte in occasione delle precedenti edizioni della mostra.
Info tecniche immagini e didascalie al seguente link
https://www.dropbox.com/sh/thp4haam2l6puxt/AACtugJ6kl6xoN5bhmzkb9G2a?dl=0