Premio Intercultura al sindaco di Riace per chiudere la X edizione del Festival delle Culture 2016.
Tanti ospiti internazionali per l’ultima giornata del festival delle Culture 2016. Domenica 26 giugno l’Eritrea incontra la musica italiana con Mihretu Ghide & Panacea e i Söndörgő dall’Ungheria chiuderanno questa edizione del Festival. Spazio ai temi dell’abitare e dei profughi degli ultimi trent’anni con i dibattiti al Dock61. L’ultima serata è anche quella del premio all’intercultura città di Ravenna, che quest’anno viene assegnato al sindaco di Riace Domenico Lucano, detto Mimmo.
Domenica 26 giugno alle 19 all’Almagià torna al Festival delle Culture The Sould Parade. Danze dalla tradizione nigeriana. Part II. Con Donne interculturali: Edo Cultural Dance; Lover Brothers: Edo Dance; Royal Sister: Cultural Group Dance.
Alle 19 al Dock 61 si parla de I luoghi comuni dell’abitare con Emanuela Capellari (Acer Ravenna), Massimo Giordano (E’/co-housing, Bologna), Manila Ricci (Casa Madiba, Rimini), Daniela Gatta e Daniele Bertoni (Housing First / Prima la Casa, Consorzio Sol.co, Ravenna). Modera Andrea Caccìa (Villaggio Globale).
Alle 20.30 c/o l’Almagià si terrà la consegna del Premio all’intercultura città di Ravenna 2015. Quest’anno è stato scelto Domenico “Mimmo” Lucano, sindaco di Riace, per come ha contribuito a trasformare la sua piccola località in un modello di accoglienza per migranti studiato in tutto il mondo. Quando ne divenne sindaco, Riace era un paesino esausto della Locride abitato da quattrocento anziani a cui avevano tolto tutto, persino i Bronzi. Ma un giorno, nel 1998, sbarcò un veliero di curdi e il sindaco ebbe l’idea balzana di ospitarli nelle case abbandonate del centro. Dopo 18 anni, oggi Riace si ritrova duemila residenti, un quarto dei quali sono stranieri che hanno riaperto le botteghe artigiane di tessuti e ceramiche. Gli altri tre quarti sono i rieacesi emigrati in Germania che sono tornati al loro paese. Mimmo Lucano, nel 2016, è stato addirittura inserito dalla prestigiosa rivista Fortune fra i primi 50 leader più influenti del monto.
In apertura della cerimonia del premio ci sarà una esibizione di danze dalla tradizione persiana Gilaki (nord-Iran).
Seconda premiazione della serata: “Master chef il terzo mondo”, che consacrerà i due piatti più graditi del Festival. L’evento è a cura dell’associazione Il Terzo Mondo.
Alle 21.30 spazio alla musica con il concerto di Mihretu Ghide & Panacea (Eritrea/Italia)
Mihretu Ghide è un cantautore eritreo originario di Barantu. È rifugiato in Italia dal 2008 dove comincia a collaborare da subito con i Panacea, l’ensemble salernitana di Michele Longo e Casimiro Erario. Mihretu usa la lingua tigrigna e suona il Krar, un cordofono tradizionale dell’Africa orientale che si declina in diverse varianti morfologiche.
Alle 21.45 al Dock 61, ultimo dibattito di questa edizione del Festival: Profughi di ieri, profughi di oggi: dall’ex Jugoslavia alla Siria con Azra Nuhefendic (Osservatorio Balcani Caucaso), Chiara Cruciati (Nena News), Pietro De Carli (Esperto di cooperazione internazionale). Modera Pippo Tadolini (Lampedusa siamo noi).
Alle 22.30 c/o l’Almagià concludiamo l’edizione 2016 del Festival con il concerto di Söndörgő (Ungheria). La famiglia Eredics, tre fratelli e un cugino, provengono da un villaggio chiamato Szentendre che si trova sul Danubio nei pressi di Budapest, paesino slavo di grandi tradizioni musicali. In contrasto con la maggior parte dei gruppi che suonano musica balcanica, Söndörgő non sono però un gruppo formato prevalentemente da ottoni, ma si tratta di una banda di tamburitza, un piccolo strumento simile al mandolino che si suona con agili pizzicate e che a volte viene accompagnata dalla fisarmonica o da strumenti a fiato.
Il loro scopo è quello di promuovere e preservare le tradizioni delle minoranze slave che si sono insediate in Ungheria.
Il Festival WEB RADIO
Anche questa edizione sarà trasmessa su #ARASUDITU: A Ravenna Succede di Tutto speciale Festival delle Culture
Le interviste impossibili di Noanda Tania Moroni e degli altri esseri viventi della neonata Associazione Culturale Succede di Tutto. Durate i tre giorni di Festival sarà allestito il SuccedePunto dove si intratterranno in modo informale gli ospiti del Festival. I video saranno visibili sul canale Youtube #ARASUDITU e su facebook.
Sapori dal mondo
La Banchina del Canale Candiano sarà invasa dai ristoranti. Molto ricca l’offerta dell’area ristoro con il ristorante Bella Africa con piatti dal Senegal, il Pianeta/Camer con specialità dal Camerun, la Isla Bonita e la cucina caraibica, Bolívar e la cucina del Sud America, il ristorante Marrakech con pietanze maghrebine e mediorientali adatte per diete vegane, I gusti dei Balkani, India & Sry Lanka e Danubiana, con cibo da strada rumeno. Non mancherà il furgone con piadina e pizza e Bio Green Food, gastronomia biologica vegana.
Per i più piccoli
Nell’area esterna dell’Almagià l’associazione Terra Mia organizza, come ogni anno, uno spazio dedicato ai bambini con laboratorio ludico creativo per bambine e bambini, disegni a mano libera, costruzione di giocattoli e di bijoux di tutto il mondo. Dopo il successo dello scorso anno, ritorna anche l’angolo dei giochi da tavolo del lontano oriente: l’associazione italo-filippina Mabuhay propone il gioco del Karrom (India, Sri Lanka, Filippine), del Go/weiqi/baduk (Giappone, Cina, Corea), del Mahjong (Cina, Filippine, Vietnam, Taiwan, Romagna), del Pakisi/ludo (India, Nepal, Bangladesh), della Sungka/chonga (Filippine e indonesia), del Xiang Qi (scacchi cinesi). Ci sarà anche il laboratorio ludico di primo approccio alle lingue (inglese, francese e spagnolo) a cura de Il Terzo Mondo.
Le Mostre
Anche quest’anno mostre e installazioni a tema. In Piazzetta Almagià ci saranno i roll up con 10 scatti scelti dagli studenti del Liceo Classico e dell’Istituto Olivetti Callegari dal titolo Nel labirinto dei luoghi comuni. Al Dock 61 l’associazione Marigodosa espone Uciadìna. Impressioni romagnole. All’interno dell’Almagià gli studenti della Scuola di Lingua e Cultura Italiana L2 di Laboratorio Mondo propongono le loro Prospettive di luoghi comuni, una mostra fotografica che mette in luce lo sguardo dei fruitori dello spazio cittadino.
3 vele sul mare dei luoghi comuni presso la Banchina del Canale Candiano è ’installazione artistica a cura dell’Associazione ribellARTI.
25 Giugno 2016