Qual è il meccanismo letterario che permette allo scrittore di rendere reale, attraverso il solo uso delle parole, la struttura di un volto e la complessità delle sue emozioni? A questo affascinante interrogativo darà risposta Patrizia Magli, allieva di Umberto Eco e brillante esperta delle varie forme di testualità applicate all’arte e alla letteratura, che presenterà venerdì 16 dicembre, alle ore 18 presso la Sala D’Attorre, il suo ultimo libro Il volto raccontato. Ritratto e autoritratto in letteratura, edito da Raffaello Cortina. Patrizia Magli ha condotto questa sua originale ricerca partendo da due assunti opposti: da una parte il contrasto tra la forza espressiva del volto e la debolezza delle parole nel descriverlo, dall’altra l’immediatezza di poche e accennate parole nel rendere reale un viso. Tutto ruota attorno alla straordinaria capacità del linguaggio verbale di catturare le peculiarità fisiche, dalla bellezza più inafferrabile alla mostruosità più sconvolgente, riuscendo attraverso sia ampi momenti descrittivi sia rapidi cenni a rivelare un volto, una parte del corpo, perfino l’intera figura. Numerosi sono gli esempi citati, che spaziano per tutta la letteratura italiana e internazionale, in grado di lasciar visualizzare la singolarità di un individuo e al tempo stesso i molteplici mutamenti del volto, senza escludere le tecniche descrittive che emergono nella rappresentazione dei tipi, dei ruoli fissi e delle maschere ricorrenti. Prossimo appuntamento: speciale Romagna martedì 27 dicembre 2016 con la presentazione del libro A domanda rispondo… Conversazione con i miei lettori (Il Ponte Vecchio ed.), a cura di Walter Della Monica, con la partecipazione dell’editore Roberto Casalini e Franco Gàbici.
14 Dicembre 2016