Domani, sabato 22 ottobre, alle 17.30 continua alla sala Muratori della Biblioteca Classense il ciclo 2016 delle Letture Classensi. Organizzate dall’Istituzione Biblioteca Classense e dall’Opera di Dante, le Letture Classensi affrontano ininterrottamente, a partire dal 1965, temi di critica letteraria dantesca.
La conferenza del prof. Stefano Carrai, professore ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Siena, mira a sottolineare la velata presenza del mito classico di Orfeo ed Euridice nel racconto del viaggio ultraterreno di Dante.
Attraverso un’allusività spesso implicita, il poeta viene a configurare il proprio alter ego protagonista del poema come una sorta di Orfeo rivisto e corretto alla luce della dottrina cristiana e sorretto, a differenza del prototipo pagano, dalla Grazia divina. Perciò l’Orfeo cristiano che Dante impersona può raggiungere la sua beatitudine e recuperare la salvezza, ritrovando la donna amata nell’aldilà, ancora a differenza dell’Orfeo pagano, che ritrovatala nell’Ade la perde definitivamente per non saper mantenere fede al patto con la divinità, cioè per non sapersi trattenere dal voltarsi a guardarla. Dante invece non si girerà mai indietro nel suo percorso catartico, superando così progressivamente il male.
Si capisce che l’aspetto più originale della riscrittura è la prosecuzione del viaggio in purgatorio e soprattutto in paradiso. In tale prospettiva la figura di Euridice, interpretata da mitografi e commentatori medievali come allegoria dell’anima del poeta che va nell’aldilà per recuperarla e salvarla, diviene così la Beatrice di Dante, anima beata, allegoria della poesia teologica e della catarsi cristiana.
I prossimi appuntamenti:
5 novembre
Medea, Giasone e Argo: l’impresa dopo venticinque secoli di letargo
Paola Allegretti, Società Dantesca Italiana
12 novembre
Miti femminili danteschi nel commento di Benvenuto da Imola
Luca Carlo Rossi, Università di Bergamo
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21 Ottobre 2016