La valorizzazione del patrimonio artistico e dell’identità bizantina di Ravenna sono stati i temi al centro dell’intervento dell’assessore Giacomo Costantini, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, durante un recente convegno promosso a Salonicco con rappresentanti delle principali città che hanno fatto parte dell’impero bizantino.
“Ci è stato chiesto – spiega Costantini – di approfondire come abbiamo lavorato sui tratti identitari dell’epoca bizantina in chiave di promozione culturale, turistica e di crescita economica. E’ stato molto stimolante affrontare questi temi con una platea di circa 300 persone, tra ricercatori, studiosi, autorità civili e religiose, rappresentanti del mondo economico. Ne sono nati diversi spunti di riflessione, che sarà sicuramente produttivo analizzare insieme più nel dettaglio. Proprio per questo la Camera di commercio italo ellenica di Salonicco ci ha chiesto, insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni, di confrontarci per poter dare vita a progetti che possano unire in un comune percorso di promozione artistico culturale Salonicco, Ravenna e le altre città che hanno avuto un ruolo chiave in epoca bizantina”.
La relazione di Costantini è partita dalla illustrazione degli otto siti ravennati paleocristiani e bizantini iscritti vent’anni fa dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Si è concentrata sull’operato di Corrado Ricci, primo Sovrintendente ai monumenti di Ravenna, sotto la cui direzione sono stati effettuati i restauri della basilica di San Vitale, del mausoleo di Galla Placidia, del cosiddetto palazzo di Teodorico e della basilica di Sant’Apollinare in Classe; e sulla nascita, nel 1947, del Gruppo Mosaicisti, che a partire dal restauro dei mosaici bizantini nel secondo dopoguerra ha maturato numerose esperienze professionali in Italia e all’estero con l’obiettivo di sviluppare e valorizzare l’arte musiva come espressione artistica contemporanea; molte delle opere degli artisti del Gruppo sono esposte al Mar.
“Ho quindi parlato – conclude Costantini – di una eredità culturale e artistica che non solo è stata conservata e valorizzata, ma dalla quale sono nati nuovi frutti, come è percepibile dalla presenza di scuole di mosaico, botteghe artigiane, esperienze artistiche che valorizzano i monumenti con linguaggi innovativi come quello del videomapping e, non ultima, la biennale Ravenna Mosaico, primo festival internazionale del mosaico contemporaneo, che organizziamo con l’Associazione internazionale mosaicisti contemporanei”.