23 Novembre 2016

Presentazione del libro Uno qualsiasi di Alberto Mannucci (SBC Edizioni, 2016) sabato alla Biblioteca Classense

Presentazione del libro Uno qualsiasi di Alberto Mannucci
(SBC Edizioni, 2016) sabato alla Biblioteca Classense
Sabato 26 novembre, alle 17 nella Sala Muratori della Biblioteca Classense verrà presentato “Uno qualsiasi”, un libro di memorie in cui si narra la storia del generale dei Carabinieri Alberto Mannucci. Si tratta di un’autobiografia in cui l’autore sceglie di raccontare in terza persona luoghi ed esperienze lavorative da lui vissuti in un periodo decisivo della storia d’Italia (dalla fine della guerra agli anni ’90), creando così un testo che rappresenta un intreccio tra una scrittura di documentazione e una prosa letteraria.
Nel corso di una vita nell’Arma dei Carabinieri, nella quale ha raggiunto il massimo grado di Generale, Mannucci è stato testimone, e a volte protagonista, di eventi e cambiamenti del nostro Paese di cui qui traccia ritratti e descrizioni, sfumando la demarcazione tra vita privata e pubblica, tra storia e letteratura. Dalla lotta alla mafia, agli incontri con personaggi famosi (come Moro, La Malfa e Papa Giovanni XXIII), fino ad avvenimenti scolpiti nella memoria italiana come la tragedia del Vajont, il libro diventa una testimonianza di storie private e collettive in cui l’autore, spingendosi oltre le catastrofi e i sensazionalismi, s’insinua nella quotidianità della gente comune, la documenta e infine la racconta. In questo modo, egli cerca di renderla immortale, dando sfogo a quella smania di conoscere il mondo che gli è propria, per poi accorgersi della fallibilità del suo intento. Ciò che importa, però, è averci provato.
Presenteranno la curatrice Marina Mannucci, insieme a Paola Patuelli (Associazione Femminile Maschile Plurale) e Alessandro Luparini (Direttore della Biblioteca Oriani).
Alberto Mannucci nasce a Roma il 6 settembre 1924. Dopo essersi diplomato al Liceo classico Visconti, si laurea in Giurisprudenza. Nel 1946 riceve dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il riconoscimento di patriota, nel 1950 la Croce al merito di guerra in seguito all’attività partigiana svolta. Frequenta la scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Lecce ed entra nell’Arma dei Carabinieri. Dopo una breve permanenza nel 1951 al Battaglione Mobile di Bologna, comanda la Tenenza di Messina, la Tenenza di Lugo di Romagna, la Compagnia di Sciacca e, dopo un periodo in Alto Adige in cui presta servizio a Bolzano, comanda la Compagnia di Pordenone. Per breve tempo torna a prestare servizio in Sicilia presso il gruppo di Catania, poi in Romagna, questa volta a Ravenna, per trasferirsi in seguito presso la Brigata di Bologna. Si congeda nel 1982 con il grado di Generale di Brigata. Ha ricevuto la cittadinanza onoraria dai comuni di Erto e Casso per aver aiutato e sostenuto i superstiti del disastro della diga del Vajont.