Con la deposizione di due corone – una del Comune, l’altra dei sindacati Cgil, Cisl e Uil – sotto la lapide affissa alla parete lungo lo scalone del municipio che ricorda le 13 vittime della strage della Mecnavi, si è aperta questa mattina la cerimonia di commemorazione del 30° anniversario del tragico infortunio sul lavoro, accaduto nel 1987 a bordo della nave gasiera Elisabetta Montanari.
In piazza del Popolo, oltre al prefetto Francesco Russo, ai sindaci di Ravenna Michele de Pascale e di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto, ai vertici di Cgil, Cisl e Uil, erano presenti rappresentanti delle autorità, di tutte le forze dell’ordine, delle associazioni quotidianamente impegnate sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, studenti e cittadini.
Il sindaco Michele de Pascale, dopo aver letto un brano dal libro “Nel buio di una nave”, di Rudy Ghedini, ha sottolineato: “Ravenna è una città che ha pagato un prezzo molto alto al lavoro. Gli insediamenti produttivi del nostro territorio, fra tutti il porto e il polo chimico, oltre ad aver garantito un’importante crescita economica, hanno purtroppo lasciato ferite profonde nelle vite delle famiglie ravennati. Questo percorso tanto doloroso che la nostra città ha dovuto attraversare, non è passato senza lasciare significati.
Commemorazioni come queste sono momenti in cui si riunisce la città intera e in cui si sviluppa e si nutre una consapevolezza diffusa, non solo rispetto al dovere di ricordo, ma anche come monito quotidiano per il presente e il futuro.
Ravenna è una città che ogni anno coinvolge tutti gli istituti superiori in progetti legati alla sicurezza sul lavoro, perché pensiamo che la consapevolezza dei futuri lavoratori e lavoratrici debba nascere proprio nell’età in cui entrano nel mondo del lavoro. Sappiamo quanto è difficile oggi trovare un’occupazione, il rischio è che la precarizzazione e la crisi economica portino i nostri ragazzi ad accettare anche condizioni di sicurezza non ammissibili. Corriamo il pericolo così che, non solo si smetta di fare importanti passi avanti nell’ambito della sicurezza sul lavoro, ma che nel nostro territorio e nel nostro paese tornino a volare gli spettri di epoche che pensavamo di aver superato da tempo.
Al giorno d’oggi non è più in nessun modo tollerabile morire di lavoro. Tutti noi dobbiamo impegnarci di più per promuovere, diffondere e potenziare la sicurezza attraverso una rigorosa azione di controllo e una continua attività di formazione, prevenzione e sensibilizzazione, senza mai abbassare la guardia perché una tragedia come quella della Mecnavi non si ripeta MAI PIÙ. Oggi ribadiamo con forza che la salute dei lavoratori viene prima di tutto e rinnoviamo il nostro impegno costante verso una cultura della sicurezza che metta sempre al centro la vita delle persone.
Quest’anno per il trentennale della tragedia Mecnavi, anche grazie all’impegno importante di tutte le organizzazioni sindacali, sempre fortemente attive su questo tema, abbiamo messo in campo anche lo strumento molto potente della cultura, attraverso lo spettacolo del Teatro delle Albe, Il Volo, che inscena le storie vere di due tragedie sul lavoro avvenute a 40 anni di distanza”.
Dopo il sindaco de Pascale è intervenuto il primo cittadino di Bertinoro Gabriele Antonio Fratto: “La strage che si è verificata 30 anni fa – ha detto – ha colpito profondamente anche la comunità bertinorese che qui rappresento con orgoglio. Quel giorno infatti persero la vita 5 nostri concittadini: Alessandro, Marco, Domenico, Onofrio e Antonio. Il loro ricordo è vivo ancora oggi nella nostra memoria collettiva e individuale.
Oggi siamo qui per onorare la storia e la vita delle 13 persone vittime dell’incendio che colpì la Mecnavi.
Siamo qui, però, anche per prenderci un impegno, come politici ed amministratori. Un impegno concreto e importante: vigilare ed agire perché non si creino mai più le condizioni affinché si ripetano episodi drammaticamente simili. In un momento storico in cui il lavoro diventa sempre più una necessità ma anche un miraggio, rischiano di crearsi situazioni in cui, per disperazione, si accetta di lavorare in condizioni non verificate o di palese insicurezza.
Ecco, noi dobbiamo impegnarci affinché condizioni come queste, o simili, non si verifichino mai più! E’ un impegno serio e fondamentale. Il modo migliore per ricordare le vittime è evitare che quello che è accaduto a loro accada ad altri: una comunità senza memoria è una comunità senza identità e una comunità senza identità è una comunità senza futuro”.
Da ultimo ha preso la parola Costantino Ricci, segretario Cgil Ravenna, a nome delle tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil: “Sono trascorsi 30 anni dalla mattina in cui persero la vita 13 persone. Erano lavoratori inermi che stavano svolgendo il loro dovere. Quella tragedia rappresenta un ferita che non si è rimarginata e non si rimarginerà mai. Ricordare è importante ed è doveroso impegnarsi affinché il grido degli studenti di allora “Mai più” non debba ripetersi. È un impegno che tutti abbiamo assunto nei giorni successivi a quel 13 marzo. Sono passati 30 anni durante i quali sindacato, associazioni di impresa, istituzioni hanno operato definendo protocolli, sottoscrivendo accordi, lavorando per aggiungere un tassello nel puzzle che rappresenta la sicurezza sul lavoro. Il nostro impegno non si esaurirà mai e mai abbasseremo la guardia. La più grande sconfitta è quando un lavoratore si reca al mattino al lavoro per compiere il proprio dovere e non ritorna alla sera dai suoi cari. I fatti che portarono alla tragedia della Mecnavi rappresentano l’insieme di tutto ciò che non doveva essere: caporalato, lavoro nero, ricatto intimidatorio, distruzione del tessuto sindacale, appalti e subappalti al massimo ribasso e la violazione sistematica delle norme per la prevenzione degli infortuni. Tutti temi che sono di un’attualità disarmante e per arginare i quali mettiamo in campo uno sforzo quotidiano. Mercoledì si terrà la quarta assemblea generale dei delegati alla sicurezza ed è con soddisfazione che oggi sottoscriviamo il protocollo d’intesa per l’aggiornamento della sperimentazione del Sirs, un servizio di documentazione e informazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, frutto di un protocollo sottoscritto da Provincia, Ausl Romagna, Spsal Ravenna, Inail Ravenna e Cgil, Cisl e Uil.
Altro strumento straordinario per la diffusione della sicurezza è la cultura. Con entusiasmo abbiamo, quindi, accolto la proposta di mettere in scena lo spettacolo “Il volo – La ballata dei picchettini”. La rappresentazione è per tutta la città, per i lavoratori di oggi e quelli di domani. Oltre 600 studenti assisteranno allo spettacolo. Cultura e scuola formano le coscienze dei giovani e devono essere protagonisti nel mettere a disposizione gli strumenti e le conoscenze per la formazione delle future generazioni”.
Nell’ambito delle iniziative dedicate a questo trentesimo anniversario, questa mattina è stato appunto rappresentato, al teatro Alighieri per gli studenti, lo spettacolo del Teatro delle Albe “Il Volo – la ballata dei picchettini”, che mette in scena storie vere di morti sul lavoro (in replica stasera alle 21).
E mercoledì, 15 marzo, dalle 9 alle 12.30 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino 2 si svolgerà la quarta assemblea provinciale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, aziendali, territoriali e di sito, sul tema “A 30 anni dalla tragedia Mecnavi: il lavoro in ambienti confinati”. Interverranno: Giampiero Lucchi, tecnico della prevenzione del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Ausl della Romagna, su “Lavorazioni in ambienti confinati in ambito portuale”; Gianfranco Tripi, del comando provinciale Vigili del fuoco di Bologna, su “Interventi in emergenza negli ambienti confinati”; Italino Esci e Bartolomeo Libasci dell’Ispettorato territoriale del lavoro, su “Il DPR177/2011: la qualificazione delle imprese”; Cristina Mora e Lucia Botti del dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna, su “Banca delle Soluzioni: eliminazione del rischio alla fonte”.
Le iniziative sono state promosse da Cgil, Cisl, Uil, Comuni di Ravenna e Bertinoro, Provincia, Regione, Ausl Romagna nell’ambito dei progetti “Piani per la salute provincia di Ravenna” e Ravenna Festival.