L’orientamento del Comune di Ravenna, come quello del Comune di Bologna, dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e in generale delle amministrazioni comunali, è quello della non adesione alla definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali.
Si ritiene infatti che l’applicazione della definizione agevolata sia contraria al concetto di equità fiscale; essa comporterebbe una disparità di trattamento a danno di chi ha effettuato correttamente e nei tempi di legge i pagamenti, indebolendo l’impegno quotidiano di questa amministrazione nella lotta alla evasione dei tributi locali. Si rischierebbe così di incrinare quel rapporto di fiducia che in questi anni l’amministrazione si è impegnata a costruire con i cittadini, anche attraverso politiche di equità fiscale.
Inoltre una politica di favore verso forme di condono rischierebbe di produrre effetti negativi in un sistema in cui l’attività di riscossione sta conseguendo buoni risultati in termini di efficacia ed efficienza. Agevolare chi non ha regolarmente adempiuto ai propri obblighi di versamento, produrrebbe il fuorviante effetto di disincentivare i pagamenti, con conseguenti e sistematiche ricadute sul buon andamento dell’attività di riscossione.
Simili agevolazioni, per come concepite, si risolvono in blandi sconti che non si ritiene possano sortire alcun realistico effetto teso a motivare a pagare chi, già oggi, non lo sta facendo; di contro sarebbero fortemente disincentivanti per chi finora ha sempre continuato ad onorare i propri
obblighi di versamento.
30 Gennaio 2017