04 Ottobre 2017

Formazione professionale: Engim propone un nuovo percorso formativo nell’ambito del settore agroalimentare all’interno dell’ex azienda Marani

Costruire una “filiera didattica” del settore agroalimentare nel territorio ravennate, dove sono presenti aziende di qualità, ma persisteva l’assenza di un ente che si occupasse di formazione specifica. Con questo obiettivo Engim Emilia Romagna ha acquisito gli immobili dell’ex azienda agricola sperimentale Mario Marani, in via Romea Nord 248, individuandoli quale sede di nuovi percorsi per ragazzi e adulti.

L’azienda è stata posta in vendita all’asta dal tribunale nell’ambito di una procedura di composizione di crisi da sovra indebitamento, suddivisa in due lotti; il lotto 1 comprendente circa 7,5 ettari di terreno; il lotto 2 comprendente gli immobili e oltre due ettari di terreno.
Il 17 luglio si è tenuta l’asta a busta chiusa, in relazione alla quale sono pervenute le offerte di Engim Emilia Romagna (400.000 euro per il lotto 2) e della società cooperativa agricola C.A.B. TER.RA. di Piangipane (227.000 euro per il lotto 1) che sono, pertanto, risultati i soggetti aggiudicatari. Il 13 settembre è stato perfezionato con rogito notarile l’atto pubblico di cessione ai predetti aggiudicatari.

Engim Emilia Romagna è partita dalla consapevolezza che la formazione professionale ha una natura che la distingue radicalmente dal sistema scolastico tradizionale: è chiamata a modificare continuamente i percorsi formativi per anticipare necessità o rispondere a bisogni specifici del mondo del lavoro.
Ora sarà possibile insegnare a ragazzi come ad adulti la produzione, la lavorazione e la commercializzazione dei prodotti del territorio; custodirli nella qualità e promuoverli nel mondo.
Il primo corso è già partito e coinvolge 17 studenti fra i 15 e i 18 anni nella classe prima del corso per operatore agroalimentare Ifp (Istruzione e formazione professionale).

Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa in municipio, alla quale sono tra gli altri intervenuti gli assessori alle Attività produttive Massimo Cameliani e all’Istruzione Ouidad Bakkali, il consigliere regionale Mirco Bagnari e la direttrice dell’Engim Rina Giorgetti.

Tutti gli intervenuti hanno ricordato l’importante e lunga storia dell’azienda Marani, nata come ente morale di diritto pubblico circa novanta anni fa, il cui percorso si è purtroppo via via esaurito soprattutto in virtù di una progressiva riduzione di contributi statali. Ed espresso un grande apprezzamento per il fatto che grazie all’Engim il patrimonio di conoscenze e di ulteriori possibilità di sviluppo per la sperimentazione in campo agricolo non si perderà.

Gli assessori Cameliani e Bakkali hanno in particolare evidenziato la loro soddisfazione “per la creazione di percorsi di studio legati a un settore produttivo molto importante del nostro territorio, che si possono inserire in una rete di soggetti e competenze finalizzata a creare opportunità di sviluppo anche negli ambiti dell’enogastronomia, del turismo e della pesca”, auspicando il sostegno della Regione.

Il consigliere regionale Mirco Bagnari ha spiegato che “la Regione, anche attraverso il piano di sviluppo rurale e i provvedimenti sulla pesca, sta attuando una serie di azioni per premiare progetti di qualità, per valorizzare le importanti vocazioni della nostra terra – agricola, turistica e della pesca – che possono contribuire a promuovere il nostro territorio ravennate e regionale anche a livello internazionale”.

Rina Giorgetti, direttrice dell’Engim, ha tenuto in particolare a sottolineare che “il patrimonio dell’azienda Marani non andrà disperso” e, solo per fare alcuni esempi, ha annunciato che l’Engim “ospiterà una cooperativa che sta facendo una sperimentazione sulla coltivazione dell’aglio nero e che custodirà e impiegherà anche tutti i semi raccolti e prodotti dalla Marani nel corso della sua storia”.
Il corso appena partito, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, è completamente gratuito. Anche tutti i materiali didattici verranno forniti gratuitamente.
Alla fine del percorso, superando l’esame finale, si ottiene l’attestato di qualifica professionale, riconosciuto a livello nazionale ed europeo, di operatore agroalimentare.
Al termine del percorso di studi, l’operatore agroalimentare sarà in grado di gestire le diverse fasi del processo produttivo agroalimentare e capace di utilizzare i macchinari e gli strumenti propri dei cicli di trasformazione, conservazione, confezionamento e stoccaggio dei prodotti alimentari.
Il corso ha la durata di 2.000 ore, distribuite in due anni scolastici
Il prossimo anno i ragazzi che attualmente frequentano la prima classe costituiranno la seconda e nuovi formeranno una classe prima.
Ottenuto l’attestato sarà possibile proseguire gli studi frequentando un percorso di istruzione al fine di conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado di materia attinente. In alternativa sarà possibile trovare impiego nel settore alimentare, in piccole e medie aziende industriali e artigianali, come addetto alla lavorazione delle materie prime e distribuzione dei prodotti finiti o semi-lavorati (industrie di trasformazione agroalimentare, gastronomie, pasticcerie, panetterie, pizzerie, gelaterie, birrifici, cantine, eccetera).