In occasione del Giorno del Ricordo, venerdì 10 febbraio alle 17 verrà proiettato a palazzo Rasponi, nel salone delle feste, il documentario “Italiani per scelta – 7 storie istriane”.
L’evento è promosso dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia e patrocinato dal Comune.
Interverranno l’assessora alla Cultura Elsa Signorino e il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea Giuseppe Masetti; sarà presente l’autore televisivo, giornalista e scrittore Nevio Casadio, che ha firmato il reportage.
Il Giorno del Ricordo è una solennità civile italiana che vuole conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, come la definisce la legge che nel marzo del 2004 l’ha istituita.
Il documentario ricostruisce i ricordi dei figli di coloro che, tra il 1944 e il 1956, costretti dalla guerra e dai nuovi trattati di pace, abbandonarono le città dell’Istria e della Dalmazia in cui erano nati e cresciuti, e le testimonianze di quanti, al contrario, decisero di restare in quei territori, assegnati nel 1954 alla ex Jugoslavia.
“È un viaggio fra chi restò in Istria dove era nato italiano e chi partì dall’Istria per restare italiano”, spiega l’autore Rai che ha raccolto voci e immagini delle principali comunità di esuli istriani, lasciando sullo sfondo il dramma delle foibe e dello sradicamento dalle zone d’origine con la speranza che le nuove generazioni possano superare i vecchi conflitti e riconoscere la multiculturalità di quelle terre di confine. Per informazioni: 0544-84302, istorico@racine.ra.it.
Anche il liceo artistico Nervi Severini dedicherà una iniziativa a questo tema.
I docenti di storia e di filosofia hanno organizzato per il 10 febbraio dalle 10 alle 12 nell’aula magna un incontro su “Il confine orientale nelle varie epoche”: quarto secolo dopo Cristo, il periodo veneziano, il “tradimento” del trattato di Versailles, il periodo fascista con l’incendio dell’hotel Balkan e infine il problema del confine non definito al trattato di Jalta (inizi del 1945) che di fatto innescò la tragedia delle foibe. La conferenza si baserà sulle testimonianze di Boris Pahor (scrittore sloveno, naturalizzato italiano, la cui vita è strettamente legata agli eventi storici della sua terra d’origine e all’esperienza della comunità slovena della Venezia Giulia) ed Ettore Berni (esule italiano dall’Istria a Marina di Ravenna, dove risiede dal 1956). Il tema, trattato già nel Giorno della memoria, sarà lo spunto per riflettere con gli studenti sugli eccidi e i massacri ancor oggi presenti purtroppo nel mondo.