Sabato 25 febbraio alle 17, alla Sala Muratori della Biblioteca Classense verrà inaugurata la mostra bibliografica S’avi pazenzía d’lezar ste líbrett… Olindo Guerrini e i Sonetti romagnoli: le carte e i libri.
La mostra è dedicata all’opera più celebre di Olindo Guerrini – i Sonetti romagnoli – e si realizza nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della morte del grande poeta e intellettuale romagnolo, forlivese di nascita ma santalbertese di adozione, scomparso il 21 ottobre 1916.
La mostra, che sarà allestita fino al 6 maggio, fortemente voluta e sostenuta dall’Associazione Amici di Olindo Guerrini, è organizzata dalla Biblioteca Classense in collaborazione con la Biblioteca Oriani, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna e del Comune di Ravenna. Il comitato scientifico è composto dal professor Renzo Cremante dell’Università di Pavia, dalla Direttrice dell’Istituzione Biblioteca Classense, Claudia Giuliani, da Giuseppe Bellosi della Biblioteca Piancastelli di Fusignano e da Federica Marinoni dell’Università di Pavia.
“La popolarità di Olindo Guerrini – dichiara l’Assessora alla Cultura Elsa Signorino – ha attraversato indenne un secolo di storia ed è legata non solo ai notissimi sonetti ma a tutta la sua attività, di poeta, appassionato di cucina, console del Touring Club e fotografo dilettante, nonché Direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna.
Era quindi naturale e doveroso che anche le due biblioteche più importanti della città approfondissero una delle numerose espressioni della sua poliedrica personalità, quella dell’opera in dialetto, con rigore scientifico e allo stesso tempo restituendo il significato dell’intenso legame tra Guerrini, Sant’Alberto e Ravenna”.
Partendo da documenti specifici legati alla scrittura dei Sonetti romagnoli, la mostra prenderà in considerazione anche la vita e le poliedriche attività di questo grande intellettuale, noto anche per i suoi molteplici pseudonimi (fra tutti, quello di Stecchetti). Guerrini in vita ebbe grande fama e fu protagonista della scena culturale e sociale italiana a cavallo fra Ottocento e Novecento; una fama costruita su un’ intensa produzione poetica di grande successo editoriale, ma anche su una non comune erudizione che gli aveva consentito di affrontare il dibattito culturale dell’epoca in ruoli comprimari con i suoi grandi contemporanei, in primis l’amico Giosuè Carducci.
Ma nel corso della sua vita Guerrini dimostrò anche un eclettismo non comune che lo portò a coltivare numerosi interessi: dalla fotografia alla gastronomia (era amico di Pellegrino Artusi), dalla pittura alla passione per la bicicletta (fu Console del Touring Club Italiano), dalla musica alla politica (fu consigliere comunale sia a Ravenna che a Bologna).
Per la celebrazione del centenario, a fine 2015 si è costituita a Sant’Alberto l’Associazione Amici di Olindo Guerrini, che ha coordinato il calendario delle manifestazioni.
Negli oltre cinquanta eventi che si sono succeduti a partire da marzo 2016, la figura di Guerrini è stata esplorata e valorizzata in tutti i suoi innumerevoli profili.
Mostre, convegni, recital, pubblicazioni, sono stati occasione per rivolgere l’attenzione su ogni sua singola peculiarità e restituire una rinnovata consapevolezza alla complessità dei suoi interessi e del suo ingegno.
In realtà il Centenario di Olindo Guerrini non ha ancora concluso il proprio percorso. Una volta terminata la mostra in Classense, è prevista la ripubblicazione, per i tipi dell’Editore Longo di Ravenna, de I Sonetti Romagnoli, una ricca edizione curata dal professor Renzo Cremante, con il contributo di numerosi studiosi, in distribuzione dalla fine della primavera 2017.