In occasione del sessantesimo anniversario della propria costituzione, avvenuta il 28 giugno 1957, Sapir ha commissionato all’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea una ricerca finalizzata alla stesura di un saggio sulla storia della Sapir nella cornice della realizzazione e sviluppo del porto di Ravenna.
L’Istituto Storico ha impegnato nell’incarico Tito Menzani, docente di Storia economica e saggista e Salvatore Tagliaverga, ricercatore specializzato in Economia ravennate.
Il libro, dal titolo “Un’impresa in porto – Storia della Sapir (1957-2017)”, in uscita per Longo Editore, è pubblicato con il contributo della Camera di commercio e il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna.
Gli autori hanno svolto uno scrupoloso lavoro di ricerca nell’archivio della società, dove hanno potuto consultare i verbali dei consigli d’amministrazione e delle assemblee degli azionisti, oltre che in biblioteche e vari archivi, in particolare quello della Camera di commercio.
Altre fonti sono state le interviste di protagonisti della storia più o meno recente di Sapir, quali Remo Nazareno Di Carlo, Luciano Valbonesi, Gaetano Gentile, Leonello Sciacca, Roberto Rubboli.
Ne è scaturita un’opera rigorosa nel metodo di ricerca e scritta con un linguaggio accessibile che consentirà la lettura a un pubblico eterogeneo, compresi gli studenti di scuola secondaria superiore ai quali Sapir riserva abitualmente specifiche iniziative.
“Questo libro per il sessantesimo anniversario di Sapir mette in evidenza la sua strettissima relazione con il porto – afferma il vicesindaco con delega al Porto Eugenio Fusignani – e la sua grande capacità di investimento e occupazionale. In occasione di questo importante traguardo vorrei esprimere il mio augurio che Sapir possa continuare a garantire, come ha sempre fatto, grazie alle sue banchine, operatività e grandi opportunità per il nostro scalo marittimo”.
“La Sapir e il porto di Ravenna hanno rappresentato e rappresentano tuttora due realtà, non è retorico dirlo, decisive per la storia e lo sviluppo della nostra città – commenta l’assessora alla Cultura Elsa Signorino -. Fin dal 1973 l’impegno pubblico in questa società conferma il ruolo strategico che Mattei e Cavalcoli prima e Zaccagnini poi avevano intuito. Il volume, molto articolato, nel ripercorrere gli eventi del passato offre significativi spunti di riflessione per capire le dinamiche future”.
Il libro si compone di quattro capitoli, relativi ad altrettante scansioni cronologiche.
Il primo (1948-1956) ricostruisce il dibattito che dal secondo dopoguerra portò alla decisione di costituire un’impresa a capitale pubblico e privato destinata a gestire lo sviluppo dello scalo marittimo ravennate.
Il secondo (1957-1971) racconta il periodo cruciale che va dalla fondazione della Sapir (Società per azioni porto industriale di Ravenna) ad opera di Anic, Camera di commercio e Serafino Ferruzzi fino all’inaugurazione del porto. Qui si incrociano le vicende di personaggi come Benigno Zaccagnini, che molto si adoperò per la causa portuale; Enrico Mattei, che di Sapir fu fautore e presidente; Luciano Cavalcoli, presidente della Camera di commercio e tenace assertore della necessità di creare uno strumento di gestione per il porto di Ravenna; Serafino Ferruzzi, unico imprenditore privato che rispose all’appello di Cavalcoli.
Il terzo capitolo (1972-1994) dà conto della riprogettazione della società, a seguito di un intenso confronto politico sulla vocazione del porto, in cui prevalse la scelta commerciale, sancita anche dalla variazione del nome in Sapir Porto intermodale Ravenna, e del successivo sviluppo dell’attività terminalistica, per il quale fu determinante l’intervento della Regione e del suo presidente Sergio Cavina.
Il quarto capitolo (1995-2017), infine, ricostruisce sinteticamente la fase più recente della vita di Sapir, dopo che, con l’istituzione dell’Autorità portuale, ne erano venute meno le funzioni pubbliche.
Completano il volume un ricco inserto fotografico e l’appendice documentaria, in cui spicca il discorso con cui Mattei annunciò per la prima volta il progetto Anic a Ravenna.
Il presidente di Sapir, Riccardo Sabadini, che col sostegno del consiglio d’amministrazione ha voluto quest’opera col suo rigoroso carattere scientifico, ne spiega nella prefazione le finalità, tra cui spicca il voler fornire uno strumento per una corretta conoscenza di una parte della storia della nostra comunità e di un’impresa così importante “contribuendo a rendere le discussioni sul porto e sulla Sapir meno strumentali, anche se parimenti accese, avendo l’attenzione e il rispetto che l’uno e l’altra meritano”.
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Il libro sarà presentato alla cittadinanza da Guido Ceroni, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Ravenna, nel corso di un pubblico convegno in programma mercoledì 8 novembre prossimo, alle 9.15, in Camera di commercio, sala Cavalcoli.
Il convegno, intitolato “Un’impresa in porto. La Sapir tra l’orgoglio della propria storia e le nuove sfide del piano industriale” vedrà gli interventi del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale e del presidente della Camera di commercio, Natalino Gigante.
L’intervento conclusivo sarà svolto dal presidente di Sapir, Riccardo Sabadini, che illustrerà le linee generali del piano industriale, approvato dal CdA di Sapir, che dovrà guidare lo sviluppo e la riorganizzazione del gruppo in ossequio ai dettami della legge Madia sul riordino delle società partecipate dal pubblico.-
Il piano industriale è attualmente all’attenzione degli azionisti per l’assunzione delle decisioni di loro competenza.