Domani, giovedì 23 febbraio, alle 17 alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, Massimo Cacciari, professore emerito di Filosofia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, presenterà il volume “Umanisti italiani. Pensiero e destino” (Einaudi, 2016) di cui ha redatto il saggio introduttivo. Assieme a lui, il curatore Raphael Ebgi, ricercatore presso la Freie Universität di Berlino ed esperto di filosofia dell’Umanesimo italiano. Introdurrà Alberto Giorgio Cassani, docente di Elementi di architettura e urbanistica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Al termine della presentazione, letture di Gianfranco Tondini dal Momus di Leon Battista Alberti.
Secondo Alberto Asor Rosa («la Repubblica», 26.11.2016), l’ultimo volume della collana dei Millenni Einaudi “ricostruisce il nostro passato, rovesciandone la memoria, gettando lo sguardo più in profondità, dove le vecchie categorie servono ormai a poco o niente, prospettando la possibilità di una luce che, ripartendo dalle nostre radici, arriva a illuminare il nostro presente”.
Umanesimo come scuola di retorica, culto dei latini e dei Greci, nascita della filologia?
Cacciari ci fa capire come le cose siano più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano.
Questo corposo volume, dalla ricca struttura organizzativa, si divide in quattro parti autonome e collegate allo stesso tempo: un lungo saggio di Massimo Cacciari dal titolo Ripensare l’Umanesimo; un’originale sezione iconografica commentata, sempre a cura di Cacciari; infine, un’antologia di testi suddivisa in otto sezioni che coprono i principali nuclei tematici della ricerca umanistica, introdotte ognuna da accurati saggi storico-bibliografici: Umanesimo tragico, Vita activa. Vita contemplativa, Filologia e filosofia, Methaphysica, Teologia poetica, Hermetica, Cielo e mondo e Figura futuri.
Cacciari, nel suo saggio, effettua una riflessione densissima sul pensiero umanistico, una lettura nel nome di Dante, Petrarca, Valla, Pico, Ficino e dell’Alberti.
Fra le tante questioni trattate lo strettissimo nesso filologia-filosofia; il tema del linguaggio che ci “abita”; la “potenza” dell’immagine. Una reinterpretazione storico-culturale profondamente innovativa, destinata a cambiare le opinioni comuni sull’Umanesimo e dunque su una grossa fetta della letteratura e della filosofia tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento.
Massimo Cacciari è uno dei massimi filosofi contemporanei. Tra i suoi libri più famosi: Krisis (1976), Dallo Steinhof (1980, 2005), Icone della Legge (1985, 2002), L’angelo necessario (1986, 1992), Dell’inizio (1990, 2001), Geo-filosofia dell’Europa (1994), L’arcipelago (1997, 2016), Della cosa ultima (2004), Il potere che frena (2013), Labirinto filosofico (2014), questi ultimi tutti pubblicati da Adelphi.
Raphael Ebgi è ricercatore presso la Freie Universität di Berlino. Esperto di filosofia dell’Umanesimo italiano, ha curato (con Franco Bacchelli) per Bompiani l’edizione critica del trattato Dell’ente e dell’uno di Pico. Tra le sue recenti pubblicazioni, l’edizione italiana di Henri Corbin, Le combat pour l’Ange (Torre d’Ercole), e Giovanni Pico della Mirandola. Mito, magia, qabbalah, uscito nei Millenni Einaudi nel 2014 (con Giulio Busi).