Porre solide basi per la statizzazione dei propri istituti di Alta formazione artistica e musicale (Afam) è l’obiettivo al quale l’amministrazione comunale da sempre lavora.
Al processo è stata impressa una particolare accelerazione in questi mesi, per sfruttare la nuova e decisiva ripresa dell’attenzione registratasi sul tema a livello nazionale con l’introduzione dell’articolo 22 bis nel corso della conversione in legge del decreto “Enti Locali” (Dl 50/2017) e la successiva modifica.
Gli interventi legislativi avvenuti a livello nazionale pongono le condizioni per una effettiva statizzazione, a partire dal 2018, di tutti gli istituti superiori musicali non statali e di tutte le accademie non statali di belle arti. La legge di stabilità, il cui iter di approvazione è attualmente in corso, prevede al momento le risorse necessarie al graduale completamento del processo di statizzazione e razionalizzazione per tutti gli istituti i cui bilanci pesano oggi sui Comuni e le cinque accademie storiche, tra cui Ravenna.
Per rendere effettivamente autonomi, e quindi immediatamente statizzabili, l’Istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi e l’Accademia di Belle Arti, la giunta comunale ha recentemente approvato una convenzione col Verdi e proporrà al consiglio comunale l’approvazione dello statuto dell’autonomia dell’Accademia di Belle Arti.
La convenzione col Verdi, regolando la relazione fra Istituto e Comune, renderà operativa l’autonomia dell’Istituto già definita nello statuto. In sostanza il Comune trasferisce all’Istituto, per lo svolgimento della propria attività, le risorse economiche e il personale e ad esso affida i beni mobili ed immobili attualmente utilizzati dal Verdi. L’Istituto, tramite i propri organi di governo (cda, direttore, revisori dei conti, nucleo di valutazione) gestirà le attività sulla base degli indirizzi forniti dal Comune. La convenzione, finalizzata alla statizzazione, ha una durata di due anni e prevede il trasferimento del personale con contratto Afam al Verdi; prevede anche il riassorbimento del personale in caso non si realizzi il passaggio allo Stato.
Anche l’Accademia, con lo statuto, avvia il percorso di autonomia finalizzato alla statizzazione, ferma restando la relazione positiva con l’Accademia di Bologna. Si arriverà così alla costruzione della governance dell’Accademia e in collaborazione con l’Accademia di Bologna si gestirà la transizione che porterà alla statizzazione. Naturalmente la mission dell’Accademia resta quella di promuovere specificatamente le Belle Arti con particolare riferimento al mosaico e alle attività connesse, anche in collaborazione con altri enti e istituzioni di interesse nazionale e internazionale. Al suo interno si formano e si aggiornano specifiche figure professionali di grado superiore, che operano nel settore della cultura e delle arti visive, nel rispetto delle tradizioni e nell’applicazione di nuove metodologie e tecnologie avanzate.