Riparte il Tavolo permanente di contrasto al gioco d’azzardo convocato e presieduto dall’assessora ai Servizi sociali Valentina Morigi, a cui hanno partecipato qualche giorno fa rappresentanti dell’Ausl Romagna (Sert e servizio dipendenze patologiche), le istituzioni scolastiche attraverso l’Ufficio ambito territoriale di Ravenna, le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio, la Uil pensionati e numerose associazioni culturali e del volontariato tra cui l’Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio (Alea), la Caritas, il Comitato cittadino antidroga, il Gruppo dello zuccherificio, Libera, Ravenna Cinema – Varesco production.
“L’incontro – afferma l’assessora Morigi – è stato il primo della nuova amministrazione e si propone di rinnovare e intensificare l’impegno già intrapreso nella scorsa legislatura contro il gioco d’azzardo, un fenomeno che non risparmia la comunità ravennate, che è in aumento e che, paradossalmente, affligge soprattutto le fasce sociali più deboli della popolazione, mentre va abbassandosi l’età di avvicinamento”.
Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i diversi aspetti del gioco d’azzardo compulsivo e delle azioni fin qui intraprese per prevenirne la diffusione e contrastarne gli effetti, con l’obiettivo di un loro rilancio attraverso il coinvolgimento sempre più ampio e allargato delle istituzioni, delle scuole, delle associazioni culturali e sportive, dei centri sociali per anziani e femminili, delle associazioni di volontariato.
Le iniziative di cui si è trattato, alcune già avviate, altre da intraprendere, sono numerose e di varia natura: vanno dalla funzione culturale ed educativa con il coinvolgimento delle scuole, all’approfondimento normativo e regolamentare per l’intensificazione del controllo fino alla ripresa delle azioni come enti locali, anche attraverso l’organizzazione di flash mob e raccolta di firme affinché il governo sia sollecitato a colmare il vuoto normativo nel settore che rischia di rendere insufficiente ogni iniziativa.
E’ stato però d’altra parte riconosciuto – nel corso della discussione – l’impegno della Regione Emilia-Romagna con l’emanazione della legge del 2013, il coinvolgimento degli enti locali, il manifesto dei sindaci, il marchio Slot free fino all’assegnazione di risorse che permetteranno nei prossimi anni di agire sia attraverso azioni di prevenzione/informazione, sia come presa in carico di coloro che finalmente sono riconosciuti come pazienti grazie all’inserimento del gioco d’azzardo quale patologia compulsiva nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), erogati dal Servizio sanitario nazionale.
E’ stato ritenuto infine opportuno anche il coinvolgimento ai lavori del Tavolo di Ravenna degli altri Comuni del distretto, in considerazione della nuova organizzazione associata dei Servizi sociali, e l’avvio di azioni anche nei territori decentrati, dove la pratica e la diffusione dei luoghi di gioco non sono da meno e dove anche l’informazione e l’apporto delle associazioni, delle reti, della scuola possono dare ottimi risultati.
Il Tavolo fu costituito nell’ottobre 2012 con una sorta di chiamata pubblica voluta dall’amministrazione comunale, dal questore e dal prefetto di Ravenna e si è avvalso fin dal primo momento della collaborazione dei servizi sanitari che seguono le dipendenze patologiche e delle associazioni che si occupano di azioni a contrasto del gioco d’azzardo, di disagio e povertà, che assistono familiari dei soggetti coinvolti, ma anche culturali e di volontariato.
04 Febbraio 2017