Sessant’anni fa, precisamente il 25 marzo 1957, a Roma, le delegazioni di cinque Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda) si riunirono per firmare, insieme all’Italia, i Trattati per la costituzione della Comunità economica e per l’Euratom, considerati l’atto di nascita dell’Europa unita.
Sabato 18 marzo, alle 10, nella sala Corelli del teatro Alighieri si festeggerà la storica ricorrenza con una celebrazione ufficiale promossa dal Comune, dal Movimento federalista europeo di Ravenna – sezione Carlo Sforza, dalla Direzione scolastica provinciale, dalla Fondazione Flaminia e dalla Fondazione Casa di Oriani.
La cerimonia si aprirà con gli interventi dell’assessora alle Politiche europee, Ouidad Bakkali, e del segretario del Movimento federalista europeo (Mfe) di Ravenna, Angelo Morini.
Seguirà la conferenza di Guido Montani, docente di International political economy del corso di laurea specialistica in Economia e finanza internazionale della facoltà di Economia dell’Università di Pavia. Guido Montani è stato segretario generale e presidente del Movimento federalista europeo (Mfe), fondato da Altiero Spinelli nel 1943. Nel 1987 ha fondato a Ventotene, con un gruppo di amici, l’Istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli”, di cui è stato il primo direttore. Dal 2008 al 2013 è stato vicepresidente dell’Unione europea dei federalisti (Uef), di cui è ora Membro onorario.
A conclusione si esibiranno in concerto gli allievi dell’Istituto musicale “Giuseppe Verdi”.
Altri eventi per celebrare l’Europa unita sono in previsione per il mese di maggio, in occasione della festa dell’Europa fissata per il 9 maggio. Per quel periodo sono in programma conferenze, la proiezione di un film, la presentazione di libri e la simulazione di una seduta dell’attività del Parlamento europeo da parte degli studenti delle scuole superiori.
Per informazioni:
0544/ 482855 – Ufficio Politiche europee del Comune
0544/ 212006 – Movimento federalista europeo – Ravenna
Un po’ di storia
I Trattati di Roma del 1957 istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica, meglio conosciuta come Euratom.
Inizialmente elaborato per coordinare i programmi di ricerca degli Stati in vista di promuovere un uso pacifico dell’energia nucleare, il trattato Euratom contribuisce oggi alla condivisione delle conoscenze, delle infrastrutture e del finanziamento dell’energia nucleare.
Il Trattato CEE riunisce Francia, Germania, Italia e paesi del Benelux in una Comunità con l’obiettivo di creare un mercato comune e favorire la trasformazione delle condizioni economiche degli scambi e della produzione nella Comunità. L’obiettivo più politico è quello di contribuire alla costruzione funzionale dell’Europa politica e un passo verso un’unificazione più ampia dell’Europa. Come dichiarano nel preambolo i firmatari del trattato: “essere determinati a porre le fondamenta di un’unione sempre più stretta fra i popoli europei”.
I primi articoli (dei 240 complessivi) del Trattato individuano chiaramente che la missione principale della Comunità è la creazione di un mercato comune specificando quali azioni – e in che tempi – la Comunità dovrà avviare per adempiere il suo mandato.
Ma il Trattato abolisce anche i dazi doganali tra gli Stati, istituendo una tariffa doganale esterna comune che si sostituisce alle precedenti tariffe dei vari Stati, una sorta di frontiera esterna nei confronti dei prodotti degli Stati terzi. E prevede la elaborazione di politiche comuni come la politica agricola (la famosa PAC), la politica commerciale e la politica dei trasporti.
Viene creato anche il Fondo sociale europeo, con lo scopo di migliorare le possibilità di occupazione dei lavoratori e il loro tenore di vita, e viene istituita una Banca europea per gli investimenti, destinata ad agevolare l’espansione economica della Comunità attraverso la creazione di nuove risorse.
Molte novità anche sul fronte istituzionale con la creazione della Commissione (poi Commissione europea), di un Consiglio dei Ministri (poi Consiglio europeo) e un’Assemblea parlamentare (poi Parlamento europeo). E’ l’adozione di un nuovo equilibrio fondato su un “triangolo” dove le istituzioni sono tenute a collaborare tra loro: la Commissione emana le norme, il Consiglio prepara le proposte, il Parlamento ha un ruolo consultivo. Il trattato prevede anche l’istituzione di una Corte di giustizia.