Sabato, 1 aprile, alle 17.30 alla sala Muratori la Biblioteca Classense ospita il neurochirurgo ravennate Arnaldo Benini che presenterà il suo ultimo libro, “Neurobiologia del tempo” (Raffaello Cortina Editore, 2017).
Nel volume Benini si interroga sul tempo e su quei meccanismi che, studiati dalle neuroscienze cognitive dalla metà del XIX secolo, servono a comprenderne il senso.
“Il tempo è nel mondo e nelle cose che percepiamo nel loro scorrere o è dentro di noi? Oppure come sostengono i fisici da Einstein in poi, il tempo è un’illusione ostinata e noi capiremo il mondo solo quando riusciremo a considerarlo senza tempo?”, domande che l’autore pone come incipit del suo libro all’interno del quale si descrivono le ricerche e i dati che portano a sostenere che il senso del tempo esiste in quanto evento biologico di meccanismi nervosi. Il tempo viene inteso come reale, come il linguaggio e il senso dello spazio, anch’essi prodotti dal cervello. A conferma della sua realtà, i biologi hanno scoperto che tutti gli esseri viventi dotati di sistema nervoso, anche semplice, hanno il senso del tempo. Esso è affine al nostro, evoluto per selezione naturale. La natura cerebrale del senso del tempo è confermata dalla sua alterazione, fino alla scomparsa, a causa di lesioni del cervello, di cui si portano diversi esempi.
Arnaldo Benini, nato a Ravenna (1938), si è laureato in medicina a Firenze nel 1964 e a Zurigo nel 1975. Specialista in neurochirurgia, è professore presso l’Università di Zurigo dal 1979. Molte sono le sue pubblicazioni che trattano i meccanismi di mente e cervello, in particolare “Che cosa sono io” (Garzanti, 2009) e “La mente imperfetta” (Garzanti, 2012). Collabora al supplemento culturale domenicale del Sole 24 Ore e al Corriere del Ticino di Lugano. Per la Classense ha collaborato all’allestimento della mostra e del ciclo di lezioni “Thomas Mann nella storia del suo tempo” del 2004.