Verrà inaugurata venerdì 7 dicembre alle 17.30 a palazzo Rasponi dalle Teste la mostra dedicata al pittore Annibale Luigi Bergamini “L’incanto e l’invisibile: Un pittore visionario”.
La mostra resterà aperta fino al 13 gennaio.
“E’ la prima volta che una rassegna così ricca ed articolata di opere di Bergamini viene offerta al pubblico ravennate – dichiara l’assessora alla Cultura del Comune di Ravenna Elsa Signorino – e rappresenta un’occasione davvero rara per approfondire la conoscenza di un artista non ancora sufficientemente indagato e pienamente valorizzato, ma dalla personalità certamente singolare con la sua vivacità inventiva, l’estrosa immaginazione e l’inconfondibile timbro del suo linguaggio espressivo”.
Nato a Mezzano di Ravenna nel 1921, amico d’infanzia del pittore Giulio Ruffini, Bergamini ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Ravenna distinguendosi per la sua sensibilità e il non comune estro creativo, mostrando fin da subito viva predilezione per la pittura sacra. Dopo alcuni anni di fertile attività pittorica ma anche di profonde difficoltà esistenziali, nel 1948 è stato ricoverato in clinica psichiatrica a Imola. Verrà dimesso soltanto nel 1975, a seguito di un progetto sperimentale che anticipava l’entrata in vigore della legge 180. Nei trent’anni di ricovero Bergamini ha dipinto con assiduità, specialmente nell’ultimo periodo quando all’interno della clinica psichiatrica gli venne allestito un atelier. Dal 1975 è stato ospite della comunità aperta la “Celletta” a Maiano nei pressi di Fusignano, dove ha continuato freneticamente a dipingere e nel ’78 ha iniziato a decorare l’abside della chiesa parrocchiale. E’ morto nel 1992, ormai logorato nel fisico e per i danni subiti durante una brutale aggressione.
Nell’allestimento della mostra di Palazzo Rasponi curata da Orlando Piraccini e Paolo Trioschi, figurano circa 40 dipinti ed una serie di disegni con molti inediti; opere che delineano un ritratto particolarmente incisivo del loro autore, affascinato ed ispirato dai capolavori della tradizione pittorica italiana ma rapito da inattese luci, da colori e simboli propri di una sfera visionaria ed immaginativa.
L’iniziativa, inserita nel progetto “Novecento rivelato” dedicato alla riscoperta di significativi artisti del territorio ravennate, è curata da Orlando Piraccini e Paolo Trioschi.
Non solo pittura ma anche mosaico, poiché sempre il 7 dicembre e sempre a Palazzo Rasponi verrà contestualmente inaugurata per “Mani/u d’oro” la piccola ma preziosa mostra personale dedicata a Emanuela Monti. E’ un omaggio tenero ed affettuoso alla giovane e virtuosa mosaicista ravennate, già collaboratrice dell’artista Marco Bravura, prematuramente scomparsa nel 2011. Grazie a questa inedita esposizione curata da Dusciana Bravura, l’artista ci riporta al tema dell’oggetto di oreficeria, grazie ad una serie di luminose opere musive probabilmente mai esposte prima.
Le iniziative, promosse dal Comune di Ravenna/assessorato alla Cultura; Mar /Centro internazionale documentazione sul mosaico in collaborazione con Lions Ravenna Host e il Patrocinio di IBC-Regione Emilia-Romagna, saranno visibili fino al 13 gennaio 2019 .
Orari di visita al pubblico: feriali 15-18; sabato, domenica e festivi 11-18. Chiusura ogni lunedì, 8, 25 dicembre e 1 gennaio. Ingresso libero.