Domani, giovedì 18 ottobre, alle 18.30, nella “Buzzi” in via Berlinguer 11, si terrà una tavola rotonda dal titolo “Abilmente, l’arte di vivere. Le risorse della disabilità” che affronterà il tema della disabilità intesa come risorsa, come l’arte di reinventarsi la vita, l’arte di vivere.
La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale Ditutticolori con il patrocinio dell’assessorato ai Servizi sociali del Comune.
Si parlerà quindi di vita, di qualità della vita, di persone che hanno saputo affrontare la propria condizione con determinazione e positività e che, attraverso interessi e inclinazioni personali, hanno ridato un senso alla loro esistenza riuscendo a considerare la propria diversità come valore aggiunto.
I relatori e testimonial dell’evento si alterneranno con brevi interventi, introdotti e accompagnati da Rossella Floro Flores dell’associazione Ditutticolori che farà da moderatore.
Aprirà i lavori l’assessora ai servizi sociali Valentina Morigi, seguiranno le relazioni di Raffaele Calabria, psicoanalista, che si intratterrà su “Le invenzioni dei soggetti disabili”, di Sante Ghirardi, presidente dell’associazione Marinando e delegato provinciale del Comitato italiano paralimpico (CIP) che parlerà su “Disabilità … l’unione fa la forza”, di Raffaella Sutter, sociologa, su “Donne con disabilità: una prospettiva di genere”, di Carolina Raspanti, testimonial, su “Il mondo di Carolina”, di Fabrizio Baravelli, testimonial, su “Impariamo la disabilità … maestro per un giorno”, di Felice Tagliaferri, artista, su “Guardiamo dentro”. Interverranno anche Luca Tassi e Maximilian Sontacchi, piloti di auto e moto.
Concluderanno i lavori Valentina Morigi e Gabriella Floro Flores, presidente dell’associazione “Ditutticolori”.
Al termine dell’evento sarà presente un piccolo spazio ricreativo offerto dall’associazione stessa.
L’obiettivo dell’evento è quello di sensibilizzare la cittadinanza su temi riguardanti la disabilità e la convivenza con essa, non sempre facile a causa di troppi pregiudizi e stereotipi che sfociano in vere e proprie intolleranze dettate spesso dalla disinformazione ma, soprattutto, dal non volere conoscere le persone portatrici di disabilità e le loro potenzialità.