Martedì 2 ottobre alle 18 prende avvio il nuovo ciclo di incontri letterari del Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna che quest’anno si svolgeranno alla sala Muratori della biblioteca Classense, via Baccarini 5, e alla sala multimediale dei Chiostri Francescani (ultimo venerdì del mese) a causa dei lavori di ristrutturazione della sede storica di via Ponte Marino.
La formula rimane quella sperimentata con successo fin dal 1974 quando, per la geniale intuizione di Walter Della Monica, Ravenna diventò uno dei salotti letterari più considerati dagli intellettuali che negli anni, ben 45, sono stati ospiti del Centro.
Il quarantacinquesimo ciclo degli Incontri Letterari inizia con un evento che è un’anteprima: il professor Giuseppe Sassatelli presenterà il grande progetto espositivo di Classis Ravenna.
In qualità di presidente di RavennAntica, ma soprattutto in virtù della sua fama internazionale di studioso del mondo antico, il professor Sassatelli illustrerà il progetto del museo che, attraverso le diverse sezioni ed i reperti in esso esposti, intende raccontare le vicende che caratterizzano la storia di Ravenna e del suo territorio dalle origini all’anno Mille.
Attraverso la proiezione di immagini si verrà guidati alla scoperta dell’allestimento, che comprende una ricca documentazione archeologica di cui verranno presentati alcuni reperti particolarmente significativi.
Saranno illustrati anche gli apparati didattici, costituiti da ricostruzioni grafiche e tridimensionali, che rendono Classis un vero e proprio portale concepito per suggerire ai visitatori ulteriori itinerari di approfondimento, in rete con gli altri musei cittadini.
Dal primo dicembre prossimo infatti l’ex zuccherificio di Classe, trasformato nel Museo della città e del territorio Classis Ravenna, sarà il punto culturale di riferimento per chiunque voglia conoscere compiutamente la storia di Ravenna, dai primi insediamenti alla civiltà etrusca, fino al ruolo importante della città in epoca romana e quindi a Ravenna Capitale dell’Esarcato Bizantino.
Da luogo abbandonato a biglietto da visita di Ravenna e della sua illustre storia antica. Accade all’area dell’ex zuccherificio di Classe, a pochi passi dalla basilica di Sant’Apollinare, tra i tesori massimi di Ravenna. Qui, nei primi decenni del secolo scorso, 600 operai trasformavano tonnellate di barbabietole in montagne di zucchero che, per nave e ferrovia, raggiungevano l’Italia e l’Europa. Classis Ravenna sarà il punto di partenza necessario per ogni visita. Non solo alla contigua area archeologica dell’antico Porto di Classe, ma verso l’intera città. Attraverso materiali archeologici il cui valore intrinseco viene esaltato dall’essere proposto in un’ottica unitaria, nonché supportato dai più moderni ausili tecnologici, qui si potranno rivivere tutti gli snodi principali della storia del territorio.
Prossimo appuntamento: venerdì 12 ottobre ore 18, sala Muratori, via Baccarini 5, Flavio Caroli, L’arte italiana in quindici weekend e mezzo, Mondadori.
Giuseppe Sassatelli
Professore ordinario di Etruscologia e Archeologia Italica. Dal 2002 al 2008 è stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Bologna e direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dello stesso ateneo. Dal 2010 è direttore del Dipartimento di Archeologia. È membro ordinario dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e membro corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico e del Consiglio Superiore del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, oltre che presidente del Comitato tecnico-scientifico per i Beni Archeologici dello stesso Ministero. Sassatelli fa parte dell’Accademia delle Scienze di Bologna ed è presidente del Centro Studi per l’Archeologia dell’Adriatico e della Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell’Università di Bologna. È stato “Professeur Invité” alla École Normale Supérieure di Parigi, ha tenuto seminari e lezioni all’Università di Copenhagen e sviluppa collaborazioni con altre università europee. È membro del collegio docenti della Scuola di Dottorato in Scienze Archeologiche dell’Università di Padova. Dal 1988 dirige le campagne di scavo dell’Università di Bologna nella città etrusca di Marzabotto.