Futuri Campioni e FabiOnlus hanno ufficializzato l’inizio di una collaborazione che sfocerà in una serie di iniziative finalizzate a raccogliere, prima e durante il grande torneo internazionale di calcio giovanile, fondi a sostegno della onlus ravennate
Non c’è solo l’accresciuta dimensione internazionale (nel novero delle partecipanti per l’edizione 2018 ci sono anche due squadre giapponesi e una del Kazakistan) a caratterizzare la prossima Ravenna Top Cup, il più grande torneo internazionale di calcio giovanile, ma c’è anche un potente cuore di solidarietà che batterà nei giorni della manifestazione, in calendario dal 7 all’11 settembre 2018 su 13 campi del territorio ravennate. E’ stata, infatti, siglata una collaborazione tra Futuri Campioni, l’associazione che organizza la Ravenna Top Cup, e FabiOnlus, l’onlus che si propone di provvedere alle cure e all’assistenza di Fabio Bazzocchi, ex giocatore ed allenatore di calcio giovanile, colpito dalla Sla, e di incoraggiare la ricerca e la costruzione di una rete multidisciplinare adatta a mantenere la persona all’interno della propria famiglia.
I dettagli di questa collaborazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Comune, a cui hanno preso parte oltre a Fabio Bazzocchi e Cristina Ianiro, rappresentanti della onlus, e a Valeria Chieregato, responsabile di Futuri Campioni, anche gli assessori comunali allo sport e al volontariato Roberto Fagnani e Gianandrea Baroncini, Davide Rossi, presidente del Panathlon Club Ravenna e Claudia Subini, delegato provinciale Coni Point Ravenna.
Sono tre i punti salienti della partnership: la FabiOnlus gestirà la prevendita dei biglietti e degli abbonamenti per la Ravenna Top Cup che saranno messi in vendita, con modalità e in punti che la onlus comunicherà successivamente, con questi prezzi convenzionati per i cittadini di Ravenna e i residenti a Ravenna e provincia: 5 euro al giorno per assistere a tutte le partite in calendario per quella giornata nel campo scelto e 15 euro l’abbonamento per tutte e 5 le giornate. L’intero ricavato sarà devoluto alla onlus. Questa, poi, metterà a disposizione il Premio Fair Play destinato al miglior giocatore del torneo, che si affiancherà ai premi fair play per il miglior allenatore, e per la miglior squadra, messi in palio rispettivamente da Coni e Panathlon. Infine, nel corso dell’ormai attesa e tradizionale serata ufficiale di presentazione alla città delle squadre partecipanti (il 10 settembre) verrà allestita un’asta di magliette firmate, il cui ricavato andrà alla FabiOnlus.
“Per noi è un grande piacere collaborare con la FabiOnlus – spiega Valeria Chieregato, responsabile di Futuri Campioni – e aiutarla nei suoi progetti di assistenza. Speriamo che questo sia il primo passo di una collaborazione utile e proficua che possa crescere nel solco di un torneo giovanile come Ravenna Top Cup, che ha raggiunto una dimensione internazionale, dedicato al calcio giovanile, quello che ha scandito e scandisce una buona parte della vita di Fabio”.
“Quando Valeria ci ha esposto la sua intenzione di associare la beneficenza alla Ravenna Top Cup, la solidarietà al gioco del calcio – rivela Cristina Ianiro, referente della FabiOnlus – abbiamo subito aderito con piacere perché Fabio ha giocato a calcio per 27 anni e poi ha allenato per 15: ed entrambe le esperienze gli hanno trasmesso belle emozioni. Da quando la malattia lo ha reso totalmente dipendente dagli altri 24 ore su 24 abbiamo cercato, attraverso la onlus, di provvedere alle cure ed all’assistenza infermieristica, specialistica e di base necessarie ad affrontare in modo dignitoso tale percorso di malattia. Sdoganare la malattia è diventata la nostra mission e un evento come questo ci aiutano nel nostro impegno”.
“Ospitare questo evento per Ravenna è un grande onore – affermano gli assessori allo Sport, Roberto Fagnani, e al Volontariato, Gianandrea Baroncini – non solo per l’importanza delle rappresentative calcistiche che arrivano da tanti paesi nel mondo e del rilevante numero dei partecipanti, ma perché questo torneo vuole essere un momento sportivo educativo. Perché la competitività deve sempre affiancarsi alla correttezza e in particolare perché, in questa edizione, la solidarietà gioca un ruolo davvero importante per chi è in campo, per gli organizzatori e per chi deciderà di assistere alle partite contribuendo ad incentivare la ricerca sulla Sla e perché le persone che ne sono colpite possano avere l’assistenza più opportuna nell’ambito della propria famiglia”.