L’edizione 2018 delle Conversazioni dantesche, progetto realizzato dal Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna in collaborazione con il Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna, a cura di Sebastiana Nobili e Luigi Canetti, è dedicata ad una riflessione sugli ornamenti, che nella Commedia spesso costituiscono il segno connotativo di una bellezza che trascende il visibile.
Ultimo incontro della rassegna, che molto successo ha ottenuto, ci sarà domani, martedì 30 ottobre alle 17.30 nella sala Dantesca della Biblioteca Classense (via Baccarini 3), con una riflessione sulla funzione dell’ornamento nell’arte contemporanea e nell’architettura. A introdurre la conversazione è Gian Luca Tusini, autore di un volume che ha segnato la riflessione su questi aspetti, “La pelle dell’ornamento. Dinamiche e dialettiche della decorazione tra Otto e Novecento”, prezioso strumento per indagare la sensibilità artistica contemporanea, dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri, nel suo controverso rapporto con le nozioni di ornamento e decorazione. Nella seconda metà del secolo XIX secolo, infatti, viene alla luce una spiccata coscienza critica dei fenomeni ornamentali, che ormai vengono studiati sia in relazione a fasi remote e primitive dell’arte europea, sia in relazione alle civiltà extraeuropee colonizzate e assoggettate. Con l’inizio del secolo successivo, invece, comincia ad emergere quella ripulsa nei confronti della tradizione ornamentale classica pertinente all’architettura e agli oggetti, che, con una reazione a catena che può apparire paradossale, ingenererà nelle arti visive un decorativismo sempre più diffuso, con una decisa accelerazione a partire dagli anni ’70-’80 del Novecento. Francesco Benelli porterà la riflessione e la competenza di un architetto che ben conosce la disciplina a partire dai fondamenti classici vitruviani e rinascimentali, sviluppando così una riflessione sull’ornamento tra architettura classica e nuovi antichi. I suoi studi si rivolgono principalmente alla storia e alla teoria dell’architettura italiana ed europea del Rinascimento e del Medioevo, alla storiografia dell’architettura del Novecento e contemporanea e recentemente alle “Digital Humanities”. All’interno di questi campi le sue pubblicazioni hanno affrontato aspetti relativi alla costruzione, restauro, committenza, stile, riscoperta dell’antico, rapporto fra architettura e pittura, trattatistica e scambi con il mondo islamico e coloniale.