L’argine del fiume Lamone, i percorsi della pineta di San Vitale, di Punte Alberete e della pialassa Baiona saranno oggetto di interventi di qualificazione e valorizzazione per quasi 200mila euro (193.854).
Si tratta di fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale regionale 2014 – 2020, riconosciuti al Comune di Ravenna quale capofila del progetto, candidato, insieme con i Comuni di Bagnacavallo e Russi, al bando “Interventi di qualificazione e miglioramento della fruizione di spazi naturali, vie d’acqua, aree storico-archeologiche e aree pubbliche a fini turistici, ricreativi, sociali”.
Il consiglio di amministrazione del Gruppo di azione locale (Gal) Delta 2000 ha riconosciuto il finanziamento del progetto e ora il Comune ha 90 giorni per presentare il progetto esecutivo e procedere poi all’assegnazione dei lavori.
Il progetto mira alla qualificazione e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale del territorio, mediante l’integrazione di interventi di miglioramento strutturale e ampliamento degli itinerari naturalistici. “Come amministrazione siamo molto contenti che i nostri sforzi siano stati premiati – osserva l’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini – soprattutto perché si tratta di un lavoro collegiale con gli altri Comuni, Bagnacavallo e Russi, per la valorizzazione di un patrimonio unico come quello che viene idealmente e fisicamente connesso dal fiume Lamone: dalle zone naturali protette del Parco del Delta del Po fino ad arrivare a Palazzo San Giacomo a Russi passando per l’Ecomuseo della Civiltà Palustre a Villanova di Bagnacavallo. Rendere fruibili a ravennati e turisti le nostre zone naturali è il modo migliore per portarli ad amarle e rispettarle”.
Il progetto comprende interventi di bonifica, rifacimento e potenziamento della cartellonistica e della segnaletica informativa lungo i percorsi di fruizione del fiume e delle aree naturali, per promuovere l’attrattività dell’area come luogo per lo svolgimento di attività all’aria aperta e per un turismo sostenibile. Saranno altresì effettuati interventi di riqualificazione delle strutture adibite al birdwatching (schermature e simili) e di risanamento di arredi urbani (panche, tavoli, tettoie, bacheche, porta-biciclette, ripristino staccionate) e, in particolare lungo l’argine del Lamone, sistemazione di piazzole ove necessario.
Il progetto si inserisce in un più ampio orizzonte di riqualificazione turistica delle aree naturali ed in particolare di quelle ricomprese nel Parco del Delta del Po. L’Ente Parco, infatti, parallelamente, e sempre con fondi Gal Delta 2000, sta lavorando alla realizzazione delle “Porte del Parco – land mark”: elementi fisici architettonici che saranno collocati lungo le principali vie di accesso al Parco del Delta. Le “Porte del Delta” diventeranno i “marcatori” del Parco (”land mark”) collocati in punti strategici dove convergono direttrici di traffico ad alta percorrenza ed elementi di valenza paesaggistica o ambientale.
Il progetto inizia inoltre ad attuare concretamente il Manifesto delle Terre del Lamone, sottoscritto nel dicembre scorso dalla Regione Emilia Romagna e da tutti i Comuni che si snodano lungo l’asta del fiume Lamone, che prevede azioni coordinate fra amministrazioni per valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e storico che si trova lungo il percorso del fiume e che deve essere reso facilmente fruibile a residenti e visitatori.